30/01/07

Anno nuovo...barca nuova!


Quando l’equipaggio di Team Shosholoza è rientrato dal Sudafrica dopo le vacanze natalizie, ha trovato un bellissimo giocattolo nuovo con cui divertirsi: invece di costruire una seconda barca, il team di Cape Town ha preferito modificare RSA 83, la prima imbarcazione Classe AC costruita per questo ciclo di Coppa.


Secondo gli ‘esperti’, i sudafricani hanno fatto benissimo perché, storicamente, la costruzione di una seconda barca per i team più piccoli si è sempre dimostrata un fallimento. Invece, adesso, con le regole che autorizzano ad effettuare cambiamenti nello scafo fino al 50%, si può letteralmente stravolgere la propria barca senza doverne costruire una di sana pianta.

Paul Standbridge, Sailing Manager
“Sinceramente, siamo contenti di avere una sola barca“, dice Paul Standbridge, Sailing Manager. “I team piccoli che insistono nel voler fare due barche, commettono errori. Sono contento, data la dimensione della nostra organizzazione, di avere un solo scafo. RSA 83 era già una buona barca per iniziare e dopo queste modifiche sarà certamente meglio“.


Un buon esordio


Con RSA 83, il progettista Jason Ker, esordiente in Coppa, ha certamente colpito nel segno con una barca che si è sempre comportata bene e che dopo il necessario rodaggio, ha regalato al team tante soddisfazioni, facendolo passare dall’undicesimo posto del 2005 al settimo del 2006.

“Siamo stati veloci a costruire la barca e siamo stati anche i primi”, dice il Comandante Salvatore Sarno. “La volevamo stretta e squadrata, come infatti è, ma la costruzione ha richiesto poco tempo”.

“Dopo il varo, abbiamo passato mesi domandandoci se valeva la pena o no costruire una seconda barca”, spiega Ker. “Quando alla fine abbiamo scelto di usare un solo scafo, ci siamo concentrati sui possibili miglioramenti. Poi ci siamo ‘buttati’ nello studio di tutte le possibili modifiche realizzabili e questo è il risultato”.

“Abbiamo testato 23 modelli (di 7.5 m) e oltre 250 tipi di appendici”, dice Sarno. “Lo scorso settembre abbiamo scelto la configurazione definitiva”.

“Abbiamo effettuato il massimo cambiamento concesso del 50%, che riguarda la prua e parte della poppa e abbiamo anche cambiato dei componenti: nuovo timone, nuovo albero... per noi è davvero una barca nuova di zecca”, ammette Standbridge.


La ‘nuova’ RSA 83


Quando RSA 83 è scesa in mare, alla fine di gennaio, i cambiamenti non sono passati inosservati: la prua è molto diversa, con bompresso e anche la poppa è differente. Anche se i cambiamenti sostanziali sono sotto gli occhi di tutti, Ker ci tiene a custodire qualcosa nel suo cuore.

“Credo che alcuni dettagli debbano rimanere esclusiva del design team ma certamente non è un mistero che eliminando peso dalle estremità della barca ne se trae un beneficio generale e spero che adesso si comporti meglio in certe condizioni. Siamo abbastanza ottimisti ma in realtà non ci siamo ancora confrontati con altre barche quindi non vorrei sembrare presuntuoso...”, afferma
Paul Standbridge.

Shosholoza non ha ancora avuto un reale riscontro delle sue prestazioni, cosa che avverrà soltanto quando potrà fare delle regate di allenamento con qualche altro challenger. Ma se la prova del nove deve ancora arrivare, le prime indicazioni sembrano molto positive riguardo la robustezza strutturale e la velocità.

“Se avremo fatto bene dal punto di vista strutturale e senza problemi, è un bel punto di partenza”, dice Standbridge. “Quanto è veloce? Non lo sapremo con esattezza fin quando non calibreremo gli strumenti e regateremo contro qualcuno... quello che posso dire oggi è che siamo soddisfatti dal punto di vista strutturale, e poi mi dicono anche che manovri molto meglio”.

Tutte queste modifiche indicano chiaramente che il team non intende affatto accontentarsi del settimo posto in classifica e che aspira alle semifinali della Louis Vuitton Cup che inizierà il prossimo aprile.

Oltre che dal punto di vista sportivo e tecnico, questi cambiamenti sono importanti dal punto di vista psicologico. “E’ importante per il team perché sembra davvero di essere su una nuova barca”, spiega Ker. “In un certo senso è bello iniziare il 2007 con qualcosa di nuovo piuttosto che continuare ad usare lo stesso giocattolo di due anni prima!”.

11/01/07

Due matrimoni ed un bebè in casa Shosholoza


Durante le vacanze invernali (decisamente estive le giornate a Cape Town), due membri del team del Comandate Sarno hanno dato l' addio al celibato.


Lo skipper Mark Sadler ha detto si a Robyn Keen nel corso della tradizionale cerimonia in una chiesa cittadina. L' ancor più tradizionale rinfresco, 100 gli invitati, ha avuto luogo presso il Zeekoevlei Yacht Club.

Completamente diverso, a cominciare dai minuti, 90 per la precisione, trascorsi in attesa della sposa, quello fra Eric, sailmaker del Team, e Nobogea.

L' officiante ha tenuto il sermone in due diverse lingue, Inglese e Xhosa e la cerimonia é stata accompagnata da più canti folk. Anche per Eric e Nobogea il tradizionale rinfresco a cui erano invitate 120 persone.
Secondo la tradizione i festeggiamenti sono proseguti per i giorni successivi.


Fiocco rosa per la nascita di Elisabeth, figlia di Riaan Alers, shore team, e di Linda, avvenuta il 5 gennaio in un ospedale di Valencia.

Auguri a tutti!!!

01/01/07

Merchandising


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