12/10/04

Valencia Louis Vuitton Act 2 and 3


Valencia Louis Vuitton Act 2 - L'inizio

Due team italiani, Luna Rossa Challenge e +39 Challenge, raggiungono la flotta nelle regate di Valencia che si corrono subito dopo l’evento francese. Emirates Team New Zealand, nonostante corra su una barca sostitutiva, vince l’Act 2. I kiwi perdono soltanto un match ed è quello contro Luna Rossa, che si aggiudica un meritato secondo posto. BMW ORACLE Racing arriva terzo mentre il Defender Alinghi si deve accontentare della quarta posizione. Nelle regate di flotta dell’Act 3, Alinghi ritrova la grinta e si aggiudica due delle sei prove e l’Act stesso. Il titolo di Campione Louis Vuitton Classe America’s Cup 2004 va ad Emirates Team New Zealand. BMW ORACLE Racing vince lo spareggio su Alinghi e si aggiudica la seconda posizione mentre Luna Rossa chiude quarta.

Valencia Louis Vuitton Act 2 (5 - 12 October 2004)

Il secondo Atto di Valencia si è chiuso con qualche regata in meno rispetto al previsto e con qualche sorpresa in più. Cancellata l’ultima giornata per assenza di vento, infatti, i team si combinano nel tabellone finale secondo un ordine che, per certi versi, è inaspettato. Emirates Team New Zealand aveva vinto 6 Match nel primo girone e quattro nel secondo, su 11 regate complessivamente disputate. Non è un caso che l’unica regata persa da Emirates Team New Zealand sia stata quella contro Luna Rossa, seconda classificata con 10,5 punti e, in un certo senso, vincitrice morale dell’evento. I mesi di allenamento nelle acque valenciane hanno certamente giocato a favore dell’equipaggio guidato da Francesco de Angelis. A sorpresa, il Challenger of Record BMW ORACLE Racing appare un po’ sottotono e non riesce a bissare il risultato del Marseille Louis Vuitton Act. Grazie alla vittoria sul Defender Team Alinghi nel primo girone, vince lo spareggio e con 9,5 punti si aggiudica, comunque, la terza posizione. Il quarto posto è un boccone duro da mandare giù per Team Alinghi, Defender di America’s Cup e poco abituato a stare nelle retrovie. Ma l’equipaggio è consapevole di avere sbagliato qualcosa e trarrà la giusta lezione dagli errori commessi. Philippe Presti chiude il secondo Atto in quinta posizione (5,5 punti). Tanto di cappello al timoniere francese, che si conferma uno dei migliori skipper di America’s Cup. Non potendo contare sulle vele o sull’attrezzatura di bordo (ormai obsolete), Presti ha infatti puntato tutto sulla sua esperienza. Thierry Peponnet, skipper del francese K-Challenge, paga invece lo scotto di un approccio “rivoluzionario” (4,5 punti). Abbandonato quell’atteggiamento di intransigente campanilismo, tipicamente d’oltralpe, Peponnet ha puntato su un team multiculturale, dove uomini e donne con esperienze veliche diverse stanno lavorando per affiatarsi con uno scafo di America’s Cup e con le complesse regole del Match Race. Al settimo posto, con 3,5 punti c’è l’esordiente + 39. Iain Percy ha vinto due regate e ha tenuto testa anche ai team favoriti. Purtroppo per noi Team Shosholoza non riesce a portare a casa neanche una vittoria: c'è da lavorare ancora tantissimo. Peccato per l’equipaggio, soprattutto considerando le ottime prestazioni. Decisamente migliorati da Marsiglia, i ragazzi di Geoff Meek hanno preso confidenza con la barca e con le manovre, eseguite sempre bene anche in condizioni difficili e in un match hanno dato, addirittura, filo da torcere a BMW ORACLE Racing.


In ogni Match Race il vincitore guadagna un punto; il perdente non guadagna punti. Il team con il punteggio maggiore, alla fine dell'evento, sarà il vincitore.


Valencia Louis Vuitton Act 3 (14 - 17 October 2004)


Louis Vuitton Act 3 - 14 October 2004


Una vittoria a testa per il Defender Team Alinghi e per Emirates Team New Zealand, nella prima giornata del Valencia Louis Vuitton Act 3. Come da previsioni, le regate di flotta sparigliano il tabellone e riservano molte sorprese. Con otto barche da coprire, osservare e anticipare è facile, infatti, che i leader si dimentichino degli yacht nelle retrovie e quelli, liberi di correre senza “il fiato sul collo”, si ripresentino davanti all’arrivo.
La giornata odierna è stata molto difficile a causa di un vento debole e instabile ma l’azione sull’acqua non è mancata: otto yacht di ACC potenti e aggressivi che lottano per guadagnare il lato migliore del campo, non sono uno spettacolo che si ammira ogni giorno! L’equipaggio kiwi, primo in classifica, si conferma il più forte anche in questo formato, decisamente innovativo per le barche di ACC. Dopo aver vinto la prima manche, con oltre 2 minuti di vantaggio sulla seconda barca, perde la successiva per soli 2 secondi contro Team Alinghi. Al secondo posto, con soli due punti di differenza c’è il Defender dell’America’s Cup, Team Alinghi che sembra però intenzionato a voler pareggiare i conti con il “vecchio” rivale neozelandese. Buona performance per Le Defi che nella prima prova ha tagliato seconda, dietro Emirates Team New Zealand, lasciando nella sua scia le barche favorite. BMW ORACLE Racing non brilla in questo esordio di flotta. La barca americana chiude la prima regata in quinta posizione e nella seconda è sesta, per aver pagato una penalità. Neanche Luna Rossa ha avuto una bella giornata, terminando terza e quarta in classifica. Team Shosholoza finisce, in questa prima giornata, in penultima posizione lasciando agli italiani di + 39 il compito di chiudere la classifica. Nelle regate di flotta la boa al vento va lasciata a sinistra. Inoltre, per evitare pericolosi incontri tra le barche che arrivano in bolina e quelle che hanno già girato e scendono con lo spi, è stata introdotta una “boa di disimpegno”, posizionata a sinistra della boa di bolina.

VALENCIA LOUIS VUITTON ACT 3- FLEET RACE 1 – Emirates Team New Zealand (NZL-81) vince, DELTA 02:27


Start puntuale alle ore 12.40 con un vento da Ovest 12-14 nodi. La flotta parte abbastanza compatta e centrale (tranne K-Challenge che opta per la boa), ma si divide quasi subito. Sulla destra emerge + 39, che conduce il gioco per metà del primo bordo. Partita in ritardo, Luna Rossa cerca aria pulita ma virando, rallenta ulteriormente. La bolina si mantiene molto concitata e le barche arrivano alla boa al vento con una manciata di secondi di distanza. Sarà USA-71 a girare in testa, seguita da NZL-81 (06”), +39, Le Defi (che in maniera molto aggressiva, scavalca il Defender), SUI-64, ITA-74, K-Challenge, e Team Shosholoza. Nella poppa c’è il recupero di Luna Rossa che scesa veloce sulla destra, riesce a girare il cancello per prima. Nella seconda bolina, un marcato salto di vento sulla destra del campo permette ai kiwi di guadagnare la leadership e, ai francesi di Le Defi, di effettuare un’incredibile rimonta. La situazione alla seconda boa sarà completamente diversa: NZL-81 è prima a girare seguita, con oltre 2 minuti di distacco, da FRA-69. In ordine arrivano anche ITA-74 e SUI-64, poi il resto della flotta. Dopo un’ora e 11 minuti Emirates Team New Zealand termina i 4 giri previsti e taglia con un distacco di 2’27” su Le Defi. Seguono Luna Rossa, Team Alinghi, BMW ORACLE Racing, + 39, Team Shosholoza e K-Challenge.

VALENCIA LOUIS VUITTON ACT 3- FLEET RACE 2 – Team Alinghi (SUI-64) vince, Delta 00:02

Ancora una volta K-Challenge sceglie l’estrema sinistra della linea e questa volta la scelta paga. La barca francese, libera dagli avversari, si distacca, solitaria dal gruppo. È però Team Alinghi ad avere il vento migliore al centro del campo e riesce a mantenere la sua posizione fino alla boa di bolina, girata davanti a NZL-81, con 9 secondi di vantaggio. Nella prima poppa il Defender rompe lo spi, permettendo ai kiwi di avvicinarsi, ma la velocità con cui l’equipaggio svizzero sostituisce la vela li premia. SUI-64 nel giro di pochi secondi è di nuovo davanti ai kiwi. Alla seconda boa di bolina Alinghi gira 30 secondi prima dei kiwi. K-Challenge, terza, ha quasi un minuto e mezzo di distanza. Il gap tra le due barche leader e il resto della flotta aumenta, ulteriormente, a causa dell’improvviso calo del vento. Nella seconda metà dell’ultima poppa il vento gira e arriva da prua; gli equipaggi saranno costretti a terminare la regata con il genoa. Soltanto SUI-64, NZL-81 e FRA-57 hanno un leggero abbrivio mentre il resto della flotta fatica per gonfiare le vele. Dieci minuti prima dello scadere del tempo limite (40 minuti per leg), Team Alinghi e NZl-81 riescono ad attraversare la linea, apparentemente pari. Ma la meritata vittoria va a SUI-64 per appena 2 secondi. K-Challenge conclude la regata in terza posizione.


Louis Vuitton Act 3 - 15 October 2004


Team Alinghi ed Emirates Team New Zealand vincono una regata a testa. NZl-81 vince la prima manche con tre minuti di vantaggio ma non brilla nella seconda, che chiude in una sorprendente sesta posizione. Il Defender, invece, ha concluso la prima prova in terza posizione, e ha dominato la seconda sin dalla partenza. Grande spettacolo oggi, nelle acque di Valencia, quando otto yacht ACC si sono allineati, cercando di ritagliarsi uno spazio in battello comitato a pochi secondi dalla partenza. Situazione comune in tante regate, ma assolutamente inedita durante una regata di America’s Cup. Anche oggi il vento ha giocato degli scherzi ai tattici, costringendoli a modificare continuamente la strategia di bordo. Nella prima prova, le barche hanno tagliato il traguardo con pochissimo vento e con i genoa al posto degli spi. Prima regata da dimenticare per Luna Rossa che però recupera nella seconda prova, tagliando dietro il Defender. Anche il Challenger of Record BMW ORACLE Racing ha fatto delle belle regate, soprattutto se consideriamo la rimonta nella prima; Chris Dickson però, si deve accontentare di un secondo e di un terzo posto. Dopo 4 regate le pole position in classifica si è invertita con Team Alinghi adesso in controllo per un punto su Emirates Team New Zealand. Sia i kiwi sia il Defender, sono stati gli unici a vincere una regata al giorno. Al terzo posto incontriamo Luna Rossa e BMW ORACLE Racing in parità, con 20 punti a testa (5 di distaco da SUI-64).

VALENCIA LOUIS VUITTON ACT 3- FLEET RACE 3 – Emirates Team New Zealand (NZL-81) vince, DELTA 03:00


Dopo un postponement di un’ora, la partenza della prima prova viene data con un vento da 295°, 17-20 nodi, ma destinato a scemare nel corso della giornata. A pochi secondi dallo start la flotta si compatta sulla linea, con le barche schierate parallele e molto agressive. Uno spettacolo inedito che ha fatto la gioia dei fotografi presenti. Quattro yacht ricevono il richiamo per partenza anticipata. Si tratta di Luna Rossa, Team Alinghi, BMW ORACLE e K-Challenge. Le altre, guidate da Emirates Team New Zealand proseguono la loro bolina.
Alla prima boa al vento, NZL-81 è davanti, con oltre un minuto di vantaggio su USA-71. Team Alinghi taglia terzo, riuscendo ad aggiudicarsi l’interno in boa su Shosholoza. Quinta è + 39, seguita da K-Challenge e da Le Defi. Luna Rossa è ultima. La barca italiana sarà l’unica a fare un gybe set in boa, cercando di trovare un’aria migliore sulla destra del campo ma la scelta non paga. Al cancello di poppa l’ordine delle prime tre barche rimane invariato. Nonostante così in vantaggio, i kiwi coprono da lontano le mosse degli avversari, anticipandoli sui salti di vento. All’ultimo bordo, il vento cala e gira di direzione, costringendo le barche a tagliare con le vele di prua. Emirates Team New Zealand vince con tre minuti di vantaggio su BMW ORACLE Racing. Il Defender Team Alinghi è terzo.

VALENCIA LOUIS VUITTON ACT 3- FLEET RACE 4 – Team Alinghi (SUI-64) vince, Delta 01:01

Il vento si mantiene più stabile e aumenta anche di intensità nel primo pomeriggio. Diversamente dalla prima regata, le barche cercano, questa volta, la sinistra del campo, considerata favorita. Emirates Team New Zealand riceve il richiamo della giuria per partenza anticipata e + 39 prende una penalità. Emirates Team New Zealand non riuscirà a recuperare quel ritardo mentre + 39 si ritirerà, in seguito, per un’avaria.
Subito dopo la partenza è il Defender a liberarsi per primo, navigando sulla sinistra rispetto al resto della flotta. Luna Rossa, con Francesco de Angelis al timone cerca aria libera sulla destra, seguita da Shosholoza. La situazione è molto complessa perché il vento salta da un estremo all’altro del campo di regata. Luna Rossa per un po’ torna al centro del campo ma poi opta per una mossa drastica e si separa dalle altre barche, puntando, decisa sull’estrema destra. La scelta è pericolosa ma valida e, alla boa di bolina, la barca italiana gira terza dietro Team Alinghi e BMW ORACLE Racing. SUI-64 e ITA-74 saranno le due uniche barche a fare un gybe set, proseguendo sul lato destro del campo. Il vento aumenta a 15 nodi nella poppa e il Defender si distacca di quasi 10 lunghezze. Al cancello di poppa SUI-64 ha un vantaggio di 57 secondi; seconda, Luna Rossa, terza USA-71. SUI-64 sceglie il cancello di sinistra mentre Luna Rossa preferisce quello di destra. Il Defender Team Alinghi copre l’avversario italiano che però recupera 11 secondi nella successiva boa al vento. Buona regata dell’equipaggio svizzero che mantiene la posizione sino all’arrivo, tagliando con 1 minuto e 1 secondo di vantaggio. Luna Rossa è seconda.


Louis Vuitton Act 3 - 16 October 2004


Troppo vento sul campo di gara. Regate cancellate.
Le previsioni parlavano di vento forte e di mare formato, per la penultima giornata del Louis Vuitton Atto III ma la speranza era riuscire a correre almeno una delle due prove in programma. Il Comitato ha fatto uscire le barche dal porto per verificare le condizioni di vento e di onda. Ma, una volta in mare aperto, la situazione non era confortante: venticinque nodi di vento da Ovest con raffiche a trenta, onda formata e una previsione di peggioramento nel pomeriggio. Peter Reggio, Principal Race Officer per l’America’s Cup, ha deciso che le condizioni erano troppo pericolose per la flotta di ACC e ha rimandato tutti a casa. “Al momento della partenza eravamo al limite ma poi il vento ha avuto un’impennata di quasi 10 nodi. Con le previsioni che avevamo per il pomeriggio non c’è stato molto da pensare”. Per domenica 17 ottobre, giornata conclusiva del Louis Vuitton Act III, il Comitato di Regata ha deciso di correre due prove, con partenza alle ore 11.40. Il campo di gara, a causa di un’esibizione aerea tra Playa Cabañal e Malvarrosa, sarà spostato fuori El Saler, a Sud del canale commerciale. Il 17 Ottobre conosceremo il nome del vincitore dell’Atto Terzo e, contemporaneamente, quello del team “Campione del Mondo ACC 2004”


Louis Vuitton Act 3 - 17 October 2004


Emirates Team New Zealand Campione del Mondo Classe ACC 2004. Splendido esordio per i Kiwi nella 32ma America’s Cup. L’equipaggio guidato da Grant Dalton dimostra che il tempo delle critiche è finito e che è ora di reagire e di guardare avanti.
Terzo classificato al Marseille Louis Vuitton Act, con 42 punti, Emirates TNZ si ripresenta a Valencia con una barca non testata, fatta arrivare dalla Nuova Zelanda per sostituire quella danneggiata da una tempesta. Nei match race vince 10 regate su 11 disputate e si aggiudica il Louis Vuitton Act II. Nelle regate di flotta è stato Team Alinghi ad imporre la sua esperienza giocando di copertura. Il Defender dell’America’s Cup ha vinto l’Atto III con due punti di distacco da Emirates TNZ. Nell’Atto III Team Alinghi è stato l’unico a non scendere mai oltre la quarta posizione. Nel campionato mondiale Team Alinghi è terzo. BMW ORACLE Racing chiude la stagione 2004 con una buona seconda posizione e la vittoria dell’Atto I. Luna Rossa è quarta nel tabellone finale grazie, soprattutto, alla bella prestazione nei match race. Si tratta di un risultato più che soddisfacente, se consideriamo che la barca italiana non era presente alle regate di Marsiglia. Quinta è Le Defi, che ancora una volta s’impone su K-Challenge. Settima Team Shosholoza e ottava, con 22 punti, c’è + 39.

VALENCIA LOUIS VUITTON ACT 3- FLEET RACE 5 – BMW ORACLE Racing (USA-71) vince, DELTA 03:42

La prima regata si è corsa fuori El Saler, con partenza alle ore 12.40 e un vento da SW- 10 nodi, circa. Come previsto la flotta si è divisa in quattro gruppi, che hanno dato vita ad altrettanti match race. Sarà Chris Dickson, che ha proseguito sulla destra del campo, ad aver fatto la scelta migliore e USA-71 si distacca dalla flotta, girando la prima boa in testa. Seguono Team Alinghi (31 secondi), K-Challenge, Le Defi, Emirates Team New Zealand, Luna Rossa, + 39 e Team Shosholoza. Nella poppa il vento cambia di direzione e di intensità talmente spesso, da rendere il resto della regata una roulette russa. BMW ORACLE Racing si limita a mantenere il suo vantaggio, al cancello. K-Challenge, che era riuscita a superare da sopravvento Team Alinghi, decide di marcare il Defender e di impedirgli la manovra di sorpasso in boa. L’intento riesce ma il prezzo da pagare è caro: 3’ 29” di distacco su USA-71. Il resto della regata si gioca sulla tattica e sulla fortuna. La vittoria va a BMW ORACLE Racing. Seconda, con oltre tre minuti di distacco è K-Challenge, brava a mantenere il controllo sul Defender. Seguono Team Alinghi, Luna Rossa, Emirates TNZ, + 39, Le Defi e Team Shosholoza.

VALENCIA LOUIS VUITTON ACT 3- FLEET RACE 6 – Emirates Team New Zealand (NZL-81) vince, Delta 00:13

Per la seconda regata il campo di gara si sposta verso Est, per approfittare di un vento di circa 10-12 nodi. SUI-64 parte in barca e si avvantaggia subito di una buona brezza che lo porta in testa alla boa al vento. Seguono Emirates TNZ, Le Defi, Luna Rossa, BMW ORACLE Racing, K-Challenge, + 39 e Team Shosholoza.
SUI-64 e NZL-81 strambano verso la destra del campo, dando vita ad un match race “privato”. Dean Barker è capace di superare Holmberg da sopravvento e di girare il cancello in testa, con 8 secondi di vantaggio. Sia NZL-81, sia SUI-64 scelgono la boa di destra, mentre USA-71 e ITA-74 (pari alla boa di poppa), scelgono il lato opposto. Nella seconda bolina Emirates Team New Zealand difende la destra del campo dagli attacchi del Defender e mantiene la posizione fino alla linea di arrivo, tagliata con 13 secondi di distacco.




Nelle regate di flotta, il team in prima posizione (a sinistra in alto nel box) guadagna otto punti (a destra in basso nel box) per ogni vittoria. Il secondo classificato guadagna sette punti e così via.

11/10/04

Capitan Salvatore Sarno: una passione tutta salernitana che porta avanti lo Spirit of Shosholoza


D
: Come nasce la sua passione per il mare?

Capitan Salvatore Sarno: Sono nato a Nocera Inferiore (Salerno) e da piccolo accompagnavo mio padre, che lavorava come proiezionista, nel cinematografo locale. Ricordo bene la magia di quei momenti, la paura che le pellicole prendessero fuoco e la curiosità degli amici, che credevano che i cavalli, nel film western, fossero dietro lo schermo! Ad Acerra in mare non c'è e allora andavo ogni giorno, dopo la scuola, sulla collina più alta del paese per vederlo. Mi sedevo e fissavo per ore le navi che attraversavano l'orizzonte. Subivo il fascino magnetico dell'acqua e sentivo, allora solo istintivamente, che la mia vita sarebbe stata su quella distesa azzurra.

D: Poi si è imbarcato con la Compagnia MSC.

Capitan Salvatore Sarno: Sì, e nei vari viaggi, un giorno di 18 anni fa, ho raggiunto Durban e non l'ho più lasciata.

D: Perché una sfida sudafricana in America's Cup?

Capitan Salvatore Sarno: Perché io devo molto a questa terra e alla sua gente. Era l'occasione per ricambiare e, soprattutto, per far capire al mondo che l'Africa non è soltanto la terra delle zebre e degli elefanti ma anche un paese ricco di tradizioni e di cultura, capace di dare tanto e di fare bene.

D: Che cosa è lo Spirito di Shosholoza?

Capitan Salvatore Sarno: È il sentimento di orgoglio e di dignità che ci accompagna in quest'avventura. Siamo in Coppa America per imparare con umiltà e rispetto, nei confronti di un evento antico e nei confronti di chi ha più esperienza di noi. Ma lo facciamo a testa alta, affrontando le sconfitte con serenità e continuando a guardare avanti.

D: Quali sono gli obiettivi di Shosholoza?

Capitan Salvatore Sarno: L'obiettivo morale era quello di far conoscere la nostra sfida e i nostri valori nel mondo. E questo lo abbiamo già raggiunto. L'obiettivo sportivo è di portare la Coppa America in Africa e per questo dovremo attendere ancora un po'. Al momento ci accontentiamo di aver portato un pezzetto d'Africa in America's Cup.

D:Sono tutti innamorati di Shosholoza. É contento?

Capitan Salvatore Sarno: Molto, è bellissimo vedere quanto affetto e quanta simpatia stiamo raccogliendo.

D: Quanto durerà l'effetto simpatia, se non arrivano i risultati?

Capitan Salvatore Sarno: La nostra è una sfida all'America's Cup e dimostreremo di meritare la stima sportiva, oltre che la simpatia della gente.

D: Perché non arrivano i risultati?

Capitan Salvatore Sarno: Perché non abbiamo costanza e siamo altalenanti nelle prestazioni; perché la barca è vecchia, perché abbiamo 9 mq di tela in meno rispetto agli altri e perché stiamo formando dei ragazzi, abituati a correre in regate di circolo con le derive, al gioco del match race, su scafi di ACC. Dateci tempo.

D: Soddisfatto della prestazione nella regata contro K-Challenge?

Capitan Salvatore Sarno: Non ero a Valencia ma ho saputo che hanno fatto un eccellente lavoro, e un gybe set con quasi 20 nodi di aria. I ragazzi imparano in fretta.

D: Che cosa mi dice dell'equipaggio?

Capitan Salvatore Sarno: Geoff Meek, lo skipper, è un noto velista a livello internazionale e seppur nuovo, nel circuito di match race, sta andando benissimo. Andy Green è un ottimo tattico ed è immediatamente entrato in sintonia con i ragazzi. Ci piacerebbe avere un equipaggio rigorosamente sudafricano ma sappiamo che in alcuni ruoli chiave c'è bisogno di persone di esperienza che da noi non esistono. L'obiettivo è raggiungere il numero di 26/27 persone fisse di equipaggio, affiancando altri giovani.

D: Come vivono i ragazzi lontano da casa?

Capitan Salvatore Sarno: Cominciano a sentirne la nostalgia. Sono giovani e molti di loro non avevano mai lasciato il paese prima di Marsiglia. All'inizio erano eccitati all'idea di stare tanto tempo lontani da casa ma i sudafricani sono peggio di noi meridionali che ci portiamo il paesello nel cuore. Per questo è importante che dopo Valencia, tornino un po' a Cape Town.

D: Programmi per il 2005?

Capitan Salvatore Sarno: A novembre 2004 inizieremo la costruzione di una nuova barca per la versione 5 e la porteremo a Valencia mentre questa rimarrà a Cape Town per gli allenamenti. Per il nuovo scafo abbiamo deciso di seguire il modello di BMW Oracle Racing e di Team Alinghi. Abbiamo anche il supporto del cantiere Suthern Wind, famoso per la costruzione di super yacht in Sud Africa. Ci concentreremo molto su albero e attrezzatura (albero realizzato dall'italiano Vittorio Landolfi). Il varo sarà a marzo 2005 e speriamo di avere Nelson Mandela come padrino.

D: Qual è la situazione budget?

Capitan Salvatore Sarno: Abbiamo ancora bisogno di portare qualcosa in casa ma c'è un'importantissima compagnia sudafricana che desidera accompagnarci in quest'avventura. Spero di poter comunicare qualche buona notizia nei prossimi giorni.

Intervista di Bianca Ascenti