28/03/09

Pensieri al vento - Shosholoza: passato, presente, futuro.

Ho accolto con sorpresa l’enorme disponibilità dimostratami dal Comandante Salvatore Sarno a concedermi l’ultimissima intervista, successiva ai Louis Vuitton Pacific Series; svariate migliaia di km di distanza non hanno ostacolato il pensiero, quello del Comandante, nei confronti di tutti i tifosi italiani, impazienti di conoscere cosa ne pensasse chi, dalla lontana Durban, opera costantemente con in testa due unici obiettivi: dare il meglio per la propria organizzazione e vedere in acqua Shosholoza.

Il periodo forse non è quello dei più felici ma, in modo responsabile e sincero e a nome di tutti quelli che come me fremono nell’avere qualche news da masticare sotto i denti, ho ritenuto necessario indagare per il futuro e per i prossimi eventi e scomodare proprio il Comandante che, nel suo modo sempre cortese e disponibile, mi ha saputo fare un po’ il punto della situazione.

La paura degli addetti ai lavori, così come più volte espressa anche dal Comandante Sarno, è connessa alla scarsità del tempo a disposizione per implementare in modo compiuto e senza adattamenti tecnici obbligati l’idea di un’imbarcazione e la costruzione della stessa secondo canoni di, come normale che sia in questo tipo di competizioni, altissima qualità e professionalità. La paura degli adetti ai lavori però è anche connessa alla aleatorietà dell’evento e alla imprevedibilità della Corte Suprema di New York che non lascia che fantasticare sulla eventuale sentenza. Risultato? Amaro, molto amaro. Non si sà nè dove nè quando avrà luogo, bello (in modo ironico, logicamente) vero?

Riprendo qualche ultimissima dichiarazione (riguardante l’emanazione di queste ultime regole di classe, quelle dell’AC33) presente in completo nell’ultimissimo articolo dell’ultima intervista del Comandante (“Un caffè col Comandante Sarno: bilancio di fine Louis Vuitton Pacific Series”): “i parametri non sono ancora definiti del tutto e quindi nessuno può cominciare la progettazione. In parole povere è già troppo tardi per pensare al 2010”, mi dice. “Probabilmente si sta aspettando la sentenza e non mi meraviglierei se fosse tutto rimandato e che anche questa barca vada poi a tener compagnia all’AC90 del 2007”, ha poi aggiunto.

Sunto: tutto bloccato. Sappiamo con certezza che Alex Simonis e il suo team di disegnatori, non hanno avviato, per impossibilità connessa alla aleatorietà dell’evento e delle regole stesse, le fasi di disegno e progettazione della nuova Shosholoza. L’attesa morde, morde tutti quelli che fremono nell’assistere al varo di una nuova e fiammante Shosholoza; morde i tifosi ma anche gli appassionati in genere, i velisti, e chi della vela ne fa uno stile di vita.

L’attesa rende ancor più turbolenta l’idea di un evento, l’America’s Cup, così per usare le parole di un grande appassionato, “universalmente riconosciuto come il più antico trofeo sportivo della storia, simbolo dell’avventura, dell’am¬bizione, della sfida e del genio”.

Che fine faranno queste nuove regole? Vedremo costruita la AC33? Forse sì, forse no. Una sentenza contraria potrebbe significare disgregare queste regole, farle fare la fine dell’AC90 (così come detto anche dal Comandante) e iniziare tutto da capo; potrebbe significare sfida su catamarani, Alinghi Vs. Oracle; potrebbe significare “ennesima sconfitta”, non per la vittoria della parte che ad insindacabile giudizio della Corte Suprema di New York, sia stata lesa da un’altra, ma per tutti: sindacati, team, tifosi, sponsor. Sembra tutto sempre più in balia delle situazioni, del vento contrario. Spero solo che il vento possa ruotare e possa così schiarire finalmente questa situazione poco piacevole per tutti; forse il 31 marzo, data del prossimo competitors meeting, potrebbe essere la volta buona. Chissà, speriamo che lo sia.

Clicca sul bigliettino per ingrandire

20/03/09

33a America’s Cup: in programma per il 31 marzo un ulteriore Competitors Meeting…

Il prossimo 31 marzo a Valencia, città ospitante la 32a America’s Cup, il Defender Alinghi incontrerà i rappresentanti dei challenger regolarmente iscritti alla 33a edizione della Coppa per un Competitors Meeting.

L’ordine del giorno, così come apprendo dai media, dovrebbe riguardare innanzitutto la situazione legale.

In questo caso, qualora la Corte Suprema di New York si sia definitivamente espressa sull’argomento, oggetto esclusivo e principale del meeting sarà proprio la sentenza stessa.

Gli ulteriori argomenti che dovrebbero essere trattati al meeting, riguarderanno la scelta della sede dell’evento e gli Act (ricordo che gli Act sono delle regate preparatorie alla vera e propria America’s Cup) previsti per il 2009.

Clicca sul bigliettino per ingrandire

17/03/09

World Match Racing Tour, Marsiglia International Match Race: buon inizio per Team Shosholoza che chiude in 7a posizione a Marsiglia…

Buon inizio per Team Shosholoza e Paolo Cian che ha chiuso in 7a posizione questa prima tappa del World Match Racing Tour 2009, il Marsiglia International Match Race.

Il prossimo evento del Tour farà tappa a Langenargen, Germania, tra il 27 maggio e il 1 giugno dove di sicuro assisteremo a regate tiratissime ed emozionanti a bordo dei Bavaria 35 Match che saranno messi a disposizione dal comitato organizzatore.

I 7 match consecutivi vinti da Paolo Cian nella prima giornata di regate del Marsiglia International Match Race hanno dato chiara dimostrazione che con molto lavoro e tanta grinta, determinazione e concentrazione si possono raggiungere brillanti risultati e che è possibile battere tutto d’un fiato i match racer più forti al mondo. Il buon risultato raggiunto dal Team in questo evento ben fa sperare anche per il futuro e non ci resta che attendere il Match Race Germany e sperare, sperare e sperare. Alla prossima!

Classifica generale del World Match Racing Tour 2009:

1.Adam Minoprio - ETNZ/BlackMatch Racing 25
2.Mathieu Richard - French Team/Team French Spirit 20
3.Torvar Mirsky - Mirsky Racing Team 15
4.Damien Iehl - French Team 12
5.Ed Baird - Alinghi 10
6.Sebastien Col - French Team/K-Challenge 8
7.Paolo Cian - Team Shosholoza 6
8.Ian Williams Bahrain Team Pindar 4

Data / Evento / Location

March 10 - 15, 2009 / Marseille International Match Race / Marseille, France
May 27 - June 1, 2009 / Match Race Germany / Langenargen, Germany
June 2 - 7, 2009 / Korea Match Cup / Gyeonggi, Korea
June 16 - 21, 2009 / Portugal Match Cup / Troia, Portugal
June 29 - July 5, 2009 / Match Cup Sweden / Marstrand, Sweden
September 1 - 6, 2009 / St Moritz Match Race / St Moritz, Switzerland
September 9 - 13, 2009 / Danish Open / Aarhus, Denmark
September 22 - 27, 2009 / Brasil Sailing Cup / Brazil
October 5 - 11, 2009 / King Edward VII Gold Cup / Hamilton, Bermuda
December 1 - 6, 2009 / Monsoon Cup / K.Terengganu, Malaysia

Clicca sul bigliettino per ingrandire

(Picture by Gilles Martin-Raget)

World Match Racing Tour, Marsiglia International Match Race, 4o giorno di regate: semifinali e finale, Adam Minoprio si corona vincitore…

Ultima giornata di regate di questa prima tappa del WMRT 2009 (World Match Racing Tour). Condizioni meteo particolarmente instabili: prima venti leggeri che non hanno reso possibile lo svolgersi delle regate in programma, poi lunga attesa, maestrale e mare mosso hanno reso la giornata molto movimentata.

Il primo incontro è quello tra Torvar Mirsky e Mathieu Richard.

Match 1 Torvar Mirsky Vs. Mathieu Richard: 1 a 0
Match 2 Mathieu Richard Vs. Torvar Mirsky: 1 a 0
Match 3 Torvar Mirsky Vs. Mathieu Richard: 0 a 1
Mathieu Richard accede alla finale

Il secondo incontro è quello che vede in acqua Adam Minoprio e Damien Iehl.

Match 1 Adam Minoprio Vs. Damien Iehl: 1 a 0
Match 2 Damien Iehl Vs. Adam Minoprio: 0 a 1
Adam Minoprio accede alla finale

La finale è quella tra Adam Minoprio, timoniere neozelandese e il francese Mathieu Richard. Il francese, anche se più esperto, nulla può contro un aggressivo Adam Minoprio, bravo a chiudere la porta in faccia ad un avversario che l’aveva raggiunto sull’1 a 1 e ad intascare l’assegno di 10.000 Euro e i primi 25 punti in classifica generale.

Match 1 Adam Minoprio Vs. Mathieu Richard: 1 a 0
Match 2 Mathieu Richard Vs. Adam Minoprio: 1 a 0
Match 3 Adam Minoprio Vs. Mathieu Richard: 1 a 0
Adam Minoprio vince la finale del Marsiglia International Match Race

La classifica a questo punto è così formata:

1st - Adam Minoprio
2nd - Mathieu Richard

La finale per il 3o posto vede in acqua Torvar Mirsky e Damien Iehl dove il primo supera il secondo con un secco 2 a 0, aggiudicandosi così il 3o gradino del podio.

Match 1 Torvar Mirsky Vs. Damien Iehl: 1 a 0
Match 2 Damien Iehl Vs. Torvar Mirsky: 1 a 0

3rd - Torvar Mirsky
4th - Damien Iehl

Quest’oggi, infine, tramite una serie di regate incrociate successive a quelle delle semifinali, si sono decise anche le posizioni dalla 5a alla 8a per coloro i quali non hanno avuto accesso alle semifinali stesse.

Match 1 Sebastien Col Vs. Ian Williams: 1 a 0
Match 2 Paolo Cian Vs. Ed Baird: 0 a 1

Match 3 Sebastien Col Vs. Ed Baird: 0 a 1
Match 4 Ian Williams Vs. Paolo Cian 0 a 1

5th - Ed Baird
6th - Sebastien Col
7th - Paolo Cian
8th - Ian Williams

Classifica finale:

1st - Adam Minoprio (NZL), ETNZ/BlackMatch Racing Team €10000
2nd - Mathieu Richard (FRA), French Match Racing Team/French Spirit €8000
3rd - Torvar Mirsky (AUS), Mirsky Racing Team €7000
4th - Damien Iehl (FRA), French Match Racing Team €6000
5th - Ed Baird (USA), Alinghi €5250
6th - Sébastien Col (FRA), French Match Racing Team €5000
7th - Paolo Cian (ITA), Team Shosholoza €4500
8th - Ian Williams (GBR), Bahrain Team Pindar €4250
9th - Philippe Presti (FRA), French Match Racing Team/French Spirit
10th - Ian Ainslie (RSA), Team Proximo
11th - Pierre Antoine Morvan (FRA), French Match Racing Team
12th - Bjorn Hansen (SWE), Team Onboard

Clicca sul bigliettino per ingrandire

(Picture by Gilles Martin-Raget)

World Match Racing Tour, Marsiglia International Match Race, 3o giorno di regate: è tempo di quarti…

Quest’oggi si è deciso l’accesso alle semifinali del Marsiglia International Match Race, prima tappa del WMRT 2009 (World Match Racing Tour).

Mathieu Richard, battendo Sébastien Col con un decisivo 3 a 1, Adam Minoprio, battendo con un superlativo 3 a 2 Ed Baird in un match sul filo del rasoio, Torvar Mirsky, battendo Ian Williams con un secco 3 a 0, Damien Iehl, battendo per 3 a 1 Paolo Cian che aveva condotto in modo impeccabile il primo match, hanno superato contro ogni pronostico i veterani e i più esperti e si sono proiettati alle semifinali.

Ecco i risultati dei quarti nel dettaglio:

Mathieu Richard Vs. Sébastien Col: 3 a 1
Adam Minoprio Vs. Ed Baird: 3 a 2
Torvar Mirsky Vs. Ian Williams: 3 a 0
Damien Iehl Vs. Paolo Cian: 3 a 1

Clicca sul bigliettino per ingrandire

(Picture by Gilles Martin-Raget)

World Match Racing Tour, Marsiglia International Match Race, 2o giorno di regate: quarti in vista…

Giornata amara per Paolo Cian che perde tutti e 4 i match ai quali prende parte; i quarti sono comunque raggiunti grazie ai 7 successi consecutivi di ieri. Con 8 vittorie e 3 sconfitte, il timoniere americano di Alinghi, Ed Baird, di ritorno dopo tanti anni nel circuito del WMRT, chiude da vincitore il Round Robin del Marsiglia International Match Race raggiungendo anch’egli i quarti di finale.

Raggiungono i quarti anche Damien Iehl, Sebastien Col, Ian Williams, Adam Minoprio, Torvar Mirsky e Mathieu Richard che si disputeranno, condizioni meteo permettendo, domani.

Questi i risultati dopo la giornata di oggi:

1.Ed Baird (USA), Alinghi 8-3
2.Paolo Cian (ITA), Team Shosholoza 7-4
3.Damien Iehl (FRA), French Match Racing Team 7-4
4.Ian Williams (GBR), Bahrain Team Pindar 6-5
5.Sébastien Col (FRA), French Match Racing Team 6-5
6.Adam Minoprio (NZL), ETNZ/BlackMatch Racing Team 6-5
7.Torvar Mirsky (AUS), Mirsky Racing Team 6-5
8.Mathieu Richard (FRA), French Match Racing Team/French Spirit 6-5
9.Philippe Presti (FRA), French Match Racing Team/French Spirit 5-6
10.Ian Ainslie (RSA), Team Proximo 3-8
11.Pierre Antoine Morvan (FRA), French Match Racing Team 3-8
12.Bjorn Hansen (SWE), Team OnBoard 3-8

Clicca sul bigliettino per ingrandire

(Picture by Gilles Martin-Raget)

World Match Racing Tour, Marsiglia International Match Race, 1o giorno di regate: CIAN, più forte del Maestrale!

Dopo la sessione di allenamenti nella quale i vari equipaggi hanno preso confidenza con i J-80 messi a disposizione dall’organizzazione, il maestrale con raffiche che hanno superato i 30 nodi di intensità che si è abbattuto su Marsiglia, nella giornata successiva, ha obbligato il Comitato organizzatore del MIMR (Marsiglia International Match Race) ad annullare la prima giornata di regate.

Nella giornata successiva, maestrale superato, venti leggeri hanno inaugurato la prima vera e propria giornata di regate valide per la prima tappa del WMRT (World Match Racing Tour). In questi venti leggeri un eccellente Paolo Cian & Co. ha inaugurato ottimamente questo primo giorno di regate del Marsiglia International Match Race, vincendo tutte le sette regate a cui ha preso parte. In questo modo ha ipotecato l’accesso diretto ai quarti di finale ma ha soprattutto dimostrato grinta, determinazione e concentrazione, ottime credenziali per fare bene in questo importantissimo evento.

“E’ stata una grande giornata, una di quelle dove tutto va bene. Ci siamo sentiti subito a nostro agio sui J-80 forniti dall’organizzazione e oltre ad essere particolarmente veloci, siamo riusciti a soddisfare ogni richiesta del nostro tattico” ha dichiarato Paolo Cian.

“Quella di oggi era solo la prima giornata. Il nostro obiettivo era di arrivare ai quarti di finale: con 7 vittorie credo che questo sia ormai un risultato acquisito. Non possiamo che essere soddisfatti” ha aggiunto.

Questi i risultati dopo la giornata di oggi:

1.Paolo Cian (ITA), Team Shosholoza 7-0
2.Mathieu Richard (FRA), French Match Racing Team/French Spirit 4-2
3.Ed Baird (USA), Alinghi 3-0
4.Philippe Presti (FRA), French Match Racing Team/French Spirit 3-2
5.Pierre Antoine Morvan (FRA), French Match Racing Team 2-2
6.Sebastien Col (FRA), French Match Racing Team 2-2
7.Adam Minoprio (NZL), ETNZ/BlackMatch Racing Team 2-3
8.Ian Williams (GBR), Bahrain Team Pindar 2-3
9.Torvar Mirsky (AUS), Mirsky Racing Team 2-3
10.Damien Iehl (FRA), French Match Racing Team 1-4
11.Ian Ainslie (RSA), Team Proximo 1-4
12.Bjorn Hansen (SWE), Team OnBoard 1-5

Clicca sul bigliettino per ingrandire

(Picture by Gilles Martin-Raget)

World Match Racing Tour 2009: assegnata a Paolo Cian e al Team Shosholoza la World Tour Card…

I complimenti Paolo Cian & Co. se li sono proprio meritati perché per Team Shosholoza, essere uno dei sei team che hanno avuto automaticamente accesso al World Match Racing Tour 2009 tramite la World Tour Card (scavalcando in questo caso le regate di qualificazione), è stata davvero una enorme soddisfazione.

I sei team qualificatisi tramite la World Tour Card quest’anno sono:

1.Ian Williams (GBR), Bahrain Team Pindar
2. Sébastien Col (FRA), French Team/K-Challenge
3. Mathieu Richard (FRA), French Team/Team French Spirit
4. Paolo Cian (ITA), Team Shosholoza
5. Adam Minoprio (NZL), Emirates Team New Zealand/Black Match Racing
6. Torvar Mirsky (AUS), Mirsky Racing Team

Clicca sul bigliettino per ingrandire

(Picture by Gilles Martin-Raget)

World Match Racing Tour 2009: la presentazione della stagione 2009…

L’8 gennaio 2009, il Comitato Organizzatore del World Match Racing Tour ha reso noto il calendario ufficiale degli eventi per il 2009 (dopo l’8 gennaio, il 22 dello stesso mese è stato inserito nel calendario un ulteriore evento che sarà quello di Marsiglia, primo evento dell’anno 2009). Il montepremi totale per la stagione 2009 supererà 1.5 milioni di dollari, il più alto montepremi in assoluto nell’ambito delle competizione veliche.

Al termine della stagione, il leader della classifica overall sarà nominato campione del mondo di Match Race per la stagione 2009.

Il calendario ufficiale della manifestazione è il seguente:

Data / Evento / Location

March 10 - 15, 2009 / Marseille International Match Race / Marseille, France
May 27 - June 1, 2009 / Match Race Germany / Langenargen, Germany
June 2 - 7, 2009 / Korea Match Cup / Gyeonggi, Korea
June 16 - 21, 2009 / Portugal Match Cup / Troia, Portugal
June 29 - July 5, 2009 / Match Cup Sweden / Marstrand, Sweden
September 1 - 6, 2009 / St Moritz Match Race / St Moritz, Switzerland
September 9 - 13, 2009 / Danish Open / Aarhus, Denmark
September 22 - 27, 2009 / Brasil Sailing Cup / Brazil
October 5 - 11, 2009 / King Edward VII Gold Cup / Hamilton, Bermuda
December 1 - 6, 2009 / Monsoon Cup / K.Terengganu, Malaysia

Nell’ambito del merito ogni tappa assegnerà un Massimo di 100 punti, 25 dei quali saranno assegnati al primo classificato. Ai fini della graduatoria assoluta verranno conteggiati i punti derivanti dai cinque piazzamenti migliori, più quelli ottenuti in occasione della Monsoon Cup in Malaysia, evento conclusivo del WMRT che attribuirà un totale di 150 punti.

Oltre ai dieci eventi ufficiali, utili ad assegnare il titolo iridato, il circuito 2009 conterà anche diciotto regate di qualificazione, che daranno ai vincitori una wildcard da utilizzare per prendere parte ai vari principali eventi. Novità dell’anno 2009 è stata l’introduzione di otto World Tour Card, utili ai team migliori per avere diritto di precedenza all’atto dell’iscrizione.

Clicca sul bigliettino per ingrandire

World Match Racing Tour 2009: facciamo il punto…

Per l’edizione 2009 del World Match Racing Tour, il management organizzatore ha reso noto che sono state modificate alcune regole disciplinanti gli inviti dei partecipanti ai vari eventi del circuito. Questo ha rappresentato un segno di discontinuità rispetto al passato ed ha “rivoluzionato” la politica valente in precedenza.

“Questo è un cambiamento senza precedenti. Per la prima volta skipper e team avranno un percorso chiaro da seguire per vincere il titolo iridato e potranno relazionarsi con i loro sponsor avendo in mano un programma di partecipazione ben definito”, ha spiegato il direttore della manifestazione, Craig Mitchell.

Uno dei problemi più complessi per i team di match race è quello di riuscire ad entrare nel giro che conta e, di conseguenza, ricevere inviti ed avanzare in classifica dato che, a completare la entry list degli eventi più importanti, saranno quasi sempre equipaggi invitati dagli organizzatori stessi.

In pratica, questo World Match Racing Tour 2009 si articolerà su dieci eventi, aperti ciascuno a un minimo di dodici timonieri. Otto di questi saranno invitati dal World Tour stesso, due saranno selezionati tramite regate di qualificazione e i restanti (due o più, se la manifestazione presenta un maggior numero di skipper) saranno accolti mediante consegna di wildcard.

Anche per quanto riguarda la scelta degli otto team in carico al World Tour, tanti saranno i cambiamenti. E’ stato infatti introdotto il concetto di World Tour Card, vere e proprie chiavi di accesso al dorato mondo del match race di altissimo livello.

Queste saranno assegnate ai primi quattro classificati del World Match Racing Tour 2008, due ai due skipper meglio piazzati nella ranking list ISAF e due agli equipaggi che, a insindacabile giudizio del Comitato Organizzatore, con la loro attività, avranno contribuito a dare lustro e prestigio all’intero circuito.

I timonieri in possesso delle World Tour Card saranno invitati a tutti gli appuntamenti della stagione, ad eccezione di quello conclusivo, e non potranno in alcun modo partecipare agli eventi di qualificazione.

Qualora decidano di non utilizzare uno o più inviti, dovranno restituirli al management del World Match Racing Tour che provvederà poi a riassegnarli.

Come detto in precedenza, chi non avrà l’onore di entrare in possesso di una World Tour Card potrà comunque sperare in un invito tramite wildcard o decidere di partire da uno dei diciotto eventi satellite.

“Questo è un grande passo avanti, per noi, per gli sponsor e per il World Tour. Prendere parte a duelli di match race di alto livello è indispensabile per prepararsi alla Coppa America. Sapere in anticipo dove e quando si regaterà con la certezza di essere tra i protagonisti è davvero un bel cambio di registro rispetto al passato”, ha dichiarato Sebastian Col di K-Challenge.

Clicca sul bigliettino per ingrandire

08/03/09

Un caffè col Comandante Sarno: bilancio di fine Louis Vuitton Pacific Series...

D: Comandante in questa prima domanda vorrei chiederLe, se possibile, di farmi un piccolo resoconto sui passati Louis Vuitton Pacific Series. Nel mio ultimo articolo (facente parte della rubrica “Pensieri al vento” ed intitolato “Perdere è una cosa, perdere con onore ne è un’altra”) ho scritto che, a mio parere, ciò che in questo evento è mancato a Shosholoza è stato un plus, un piccolo plus che gli abbia consentito di portare a casa risultati più soddisfacenti e che, i match contro Luna Rossa e contro Alinghi, ne sono stati una chiara dimostrazione. Secondo Lei cosa è mancato?

Comandante Salvatore Sarno: A sentire il mio equipaggio africano, Paolo Cian ed addirittura Bruno Troublè che ho avuto il piacere di avere al telefono, è mancato il Comandante Sarno, il suo carisma, il suo modo di risollevare gli animi quando le cose vanno male e motivare il team. Questo mi ha fatto stare veramente male perché come al solito ho sottovalutato il mio ruolo di leader pensando che con Paolo al comando tutto sarebbe stato lo stesso. Il risultato è che l`ho sovraccaricato di responsabilità e quando gli è mancato il supporto morale, che da me ha sempre avuto, è crollato tutto. Non mi perdonerò mai di non essere stato presente ma nella vita bisogna saper fare delle scelte. Scegliere di rimanere a Durban, al comando della mia organizzazione in un momento molto delicato dello shipping, quando bisogna dimostrare con l’esempio che c’è bisogno di uno sforzo comune per superare quest’enorme crisi che ha investito anche il nostro settore, è stata la scelta giusta. Non si può chiedere agli altri e poi andare a fare "yachting", anche se si tratta della Coppa America.

D: In che modo e in quale ottica si sta adoperando per il futuro ed in particolare per i prossimi eventi di Valencia?

Comandante Salvatore Sarno: Ci vorrebbe la palla di cristallo e non solamente per Team Shosholoza ma per tutti e proprio tutti. Se ne riparlerà a fine aprile.

D: E’ del 30 gennaio la formalizzazione di nuove regole di classe che, salvo disposizioni contrarie da parte della Corte Suprema di New York, potrebbero essere quelle valide per la 33esima edizione dell’America’s Cup. Come reputa queste regole e cosa pensa di questa imbarcazione?

Comandante Salvatore Sarno: Le nuove regole non sono state ancora definite. Probabilmente si sta aspettando la sentenza e non mi meraviglierei se fosse tutto rimandato e che anche questa barca vada poi a tener compagnia all’AC90 del 2007.

D: Nella nostra precedente intervista dicemmo che nell’ipotesi in cui i parametri fossero stati definiti a fine gennaio (così com’è successo), sarebbero stati poi necessari almeno 6 mesi di lungo ed intenso lavoro, affinchè si potesse arrivare ad un disegno (non definitivo) della nuova imbarcazione. Dopodichè sarebbero stati necessari altri 6/7 mesi per la costruzione, arrivando così, inevitabilmente, al mese di maggio-giugno del 2010. Questo per dire che, se le regole fin’ora definite (quelle dell’AC33) divengano definitive, i tempi sono più che stringenti. Qual è la situazione attuale e Alex Simonis, designer di Shosholoza, si sta già adoperando per la progettazione della nuova Shosholoza?

Comandante Salvatore Sarno: Ripeto che i parametri non sono ancora definiti del tutto e quindi nessuno può cominciare la progettazione. In parole povere è già troppo tardi per pensare al 2010 esattamente come ti avevo anticipato a dicembre. Il mondo è in crisi e nessuno, tranne i due protagonisti (forse ma non è sicuro), può permettersi di mettere a budget dei milioni di euro per sponsorizzare la Coppa America. Quindi che sia chiaro, benché tutti hanno l’intenzione di cominciare, nessuno ha i mezzi a disposizione per ingaggiare un design team e cominciare, ammesso che i parametri di classe siano "tutti" definiti e, come ti ho detto, non è il caso.

Clicca sul bigliettino per ingrandire

03/03/09

Pensieri al vento - Perdere è una cosa, perdere con onore ne è un’altra.

Da poco meno di quindici giorni si è chiusa l’avventura chiamata Louis Vuitton Pacific Series, l’evento con le barche d’America’s Cup Class (ACC) che in questi giorni ha tanto fatto parlare di sé con i suoi colpi di scena, i suoi partecipanti, la sua fantastica nonché spettacolare location e le sue rivelazioni.

Da poco più di quindi giorni si è chiusa però anche un’altra avventura, quella targata Shosholoza, di Paolo Cian, Tommaso Chieffi e di tutti quelli che con loro hanno preso parte a questa importante competizione.

Un’avventura caratterizzata, come detto, da tanti di colpi di scena; ebbene questi ci sono stati e come, positivi e negativi, come normale che sia. Shosholoza, in questo evento, ce ne ha saputi regalare tanti, come tante sono anche le emozioni che ci ha fatto provare e vivere: ci hanno fatto tremare il cuore gli scorsi di potenza, determinazione e bravura che certo non si sono fatti attendere e che ci hanno permesso in modo più che dignitoso di tenere testa ai più forti. Ha saputo però anche regalarci, se ciò mi è permesso, la consapevolezza, più volte espressa in alcune interviste anche da Paolo Cian che, essendosi alzato di moltissimo il livello rispetto alla 32esima edizione dell’America’s Cup, non è bastato, per fare bene e meglio dei precedenti eventi, migliorare e potenziare alcune posizioni dove si temeva vi fossero delle debolezze. Difatti, come si è avuto modo di vedere sul campo di regata, il miglioramento apportato, dato il fatto che anche gli altri team hanno operato con la stessa logica, è stato quasi del tutto azzerato.

Ora come ora, dopo questi Louis Vuitton Pacific Series, facciamo il punto della situazione e redigiamo una specie di bilancio: il bilancio, se guardiamo il tabellone dei punti e il nostro ‘miglioramento azzerato’, è negativo. Predisponiamo però un’analisi approfondita di ciò che è stato l’evento e di ciò che di negativo c’è stato; a questo punto non mi resta che esprimermi con parole più adeguate: il bilancio finale è sì negativo ma non del tutto. Da esso occorre necessariamente estrapolarne il ‘buono’, ciò che di positivo può esserci anche in una sconfitta su un campo di regata, e tramutarlo in esperienza ‘positiva’ per i prossimi eventi che ci vedranno in acqua.

Perché dico questo? Perchè mi preme specificare che Shosholoza non è una persona, non è un automatismo. Shosholoza è un gruppo che ha bisogno di crescere, e che per crescere ha bisogno di tempo, di passione, di speranza, di appoggio. Shosholoza è un gruppo ho detto poc’anzi ma, se volessi meglio specificare e utilizzare così un sostantivo più appropriato, dovrei parlare di famiglia: Shosholoza è una grande famiglia e, come ogni grande famiglia, per crescere ed avere la giusta coesione, ha bisogno di tempo.

Per questo, per il futuro, soltanto l’idea di arrendersi, abbandonare e non costruire, non rischiare e non credere suonerebbe come una sconfitta ancora più amara di quella raccoglibile su un campo di regata: è in un’ottica di lungo periodo che vengono distinti i vinti dai vincitori, i campioni da quelli semplicemente bravi.

Presa di coscienza, così, per il futuro, di un dato di fatto, di una nuda e cruda realtà: basta poco per essere un gradino più alto e scavalcare chi ha superato quel gradino prima di noi.

“Impara l’arte e mettila da parte” si suol dire; l’arte, a mio parere, è appresa, basta semplicemente ricordare che il più avvincente, emozionante ed adrenalinico match di questi Louis Vuitton Pacific Series è stato proprio quello che vedeva in acqua Shosholoza contro Luna Rossa (perso dai sudafricani solo a causa di una penalità); e cosa dire della sconfitta più pesante in questa competizione: il defender Alinghi l’ha ricevuta proprio contro Shosholoza. Basta pensare a queste due isolate regate per averne dimostrazione. Un caso?

Quella vittoria contro il defender, trascorso indelebile da incorniciare al muro come un trofeo, aveva alzato il morale di tutti, aveva rappresentato il riscatto dopo giorni di errori, cattive interpretazioni, circostanze contrarie e distrazioni che, anche se con dignità come detto prima, ci avevano portato evidentemente (e con non poco stupore) ad agguantare un amaro posto in classifica. Quella vittoria aveva anche rappresentato un mezzo attraverso il quale i nostri ragazzi sudafricani e non, potessero rinforzare la loro autostima, un mezzo attraverso il quale avere la possibilità di dimostrare in modo chiaro e limpido il potenziale che Shosholoza aveva ed ha a disposizione.

Ora non ci resta che chiudere questo capitolo e questo evento, mettercelo alle spalle, e proiettare lo sguardo verso quelli futuri, con la consapevolezza che bisogna lavorare il doppio e il triplo di quello che già si è fatto, ma che non occorre ‘strappare le radici’ e riseminare da capo perché i frutti possano essere in futuro più dolci.

Mi domando, cosa è mancato? Un plus, un piccolo plus e un po’ di fortuna che sempre serve.

A questo punto se è consuetudine dire che l’importante non è vincere ma partecipare, ciò non è vero quando l’obiettivo principale è portare a casa risultati. Ma perdere è una cosa, perdere con onore ne è un’altra, e per questo ritengo doveroso che si riveda e si risolvano i problemi con la stessa pazienza e passione che da sempre ha accompagnato il Comandante Sarno in questa lunga avventura chiamata Shosholoza, chiamata riscatto di un popolo, quello sudafricano. Occorre per il futuro inventariare le nuove idee, raddrizzare le vecchie, sostituire quelle malfunzionanti; occorre rivedere pensieri e progetti, abbattere le incomprensioni di bordo e sostituirle con il sincronismo perfetto.

Basta poco per aggiungere quel plus, lo so. Ma ci credo, e con me scommetto che ci credono tutti quelli che in Shosholoza non vedono soltanto una barca, un team, ma un modo di vivere, di fare, una famiglia.

Alla prossima avventura Shosholoza, alla prossima…

Clicca sul bigliettino per ingrandire