27/08/05

Shosholoza riempe la Coppa di sogni


Il team di Città del Capo dell' italiano Sarno centra la prima vittoria africana in America' s Cup.

Dal nostro inviato a MALMOE (Sve) «Vi dico la verità: ho pianto. Era due anni che aspettavo questo momento, sapevo che sarebbe successo perché il computer ci dava ragione, ci diceva che con le nostre prestazioni dovevamo fare di più. Dovevamo vincere». Nella capiente e variegata storia di coppa America il 26 agosto 2005 ha un significato particolare, non solo per Salvatore Sarno, il proprietario delle sopraccitate lacrime, ma per tutto lo sport africano: una barca del continente nero ha vinto una regata di coppa America. Non si accettano fiscalismi, la seconda giornata dell' Act 6 della Vuitton Cup a tutti gli effetti fa parte del programma-2007 e Shosholoza, con i suoi ragazzi in grigio (alcuni dei quali raccolti dalla strada) è a tutti gli effetti una delle realtà più effervescenti. Come il suo capitano, il comandante Sarno che questa storica vittoria l' ha rosicchiata dal gommone. «Non lo faccio quasi mai, ma ieri è arrivato un cliente dalla Russia, mi ha chiesto di fare il 18°. Ha vinto. Nel pomeriggio sono risalito, ma nel pre-partenza con +39, abbiamo rotto il boma. Così ci ho riflettuto, viste anche le mie origini, quasi quasi non ci salgo più...». Aggiunge sorridendo, Shosholoza è una sua creatura dalla testa al vestito. «Sì quei disegni tribali sono opera mia», racconta divertito. E' sua anche l' ultima idea, la dedica a Nelson Mandela. «Lui è un personaggio importantissimo per il Sud Africa, poco prima di partire gli abbiamo mandato una petizione firmata da tutti i membri dell' equipaggio, nel quale gli chiedevamo di averlo come 18° uomo onorario. Nonostante la sua immagine e il suo volto siano molto ambiti, ha accettato. Sarà con noi». Una bella soddisfazione per il giovanile 58enne partito da Nocera Inferiore molti anni fa. «Per essere un uomo della Msc, allora appena nata». Anzi grazie alla compagnia diventa uno dei più giovani capitani d' Italia. Va a Bruxelles, lascia il timone e si siede (saltuariamente) dietro una scrivania. Oggi dirige (con l' aiuto di moglie e figli, tutti coinvolti naturalmente anche nella sfida-Shosholoza) la Msc a Durban. Mille e 500 persone sotto il suo controllo diretto, di cui discute «col boss, Gianluigi Aponte» che in questa Coppa firma le fiancate di Alinghi, oltre che quelle sudafricane. «E' un po' che gli voglio telefonare, ma non c' era nulla da dirgli. Ora abbiamo una buona notizia». Anche grazie ai cambi operati nel pozzetto per queste regate (è stato chiamato al timone l' inglese Chris Law un esperto di match race, che ieri ha costruito il successo portando lontano dalla boa Victory e poi controllandone il ritorno) e ha comperato un albero nuovo da Alinghi («il primo nostro, sbagliato, ci ha fatto perdere 6 mesi». Tutto è iniziato quasi due anni fa quando Sarno, da sempre appassionato di vela (ha una lunga serie di regate all' attivo, quasi tutte corse coi suoi numerosi Bella Mia), quando il comandante decide di acquistare (per 500.000 euro) una Luna Rossa, Ita48, poco usata nel 2000. La barca è molto più sfruttata in Sud Africa, dove diventa la prima barca «nera» della storia dell' America' s Cup. Allenamenti, lavoro, pochi soldi e un programma. «Se siete venuti qui per il denaro - ha detto alla sua «ciurma» Sarno una mattina - avete sbagliato indirizzo. Vi garantisco una paga di poco superiore a quella che prendete oggi, ma vi prometto che faremo la Coppa e che un giorno il presidente Mbeki vi dirà: "Il Sud Africa è orgoglioso di voi"». L' equipaggio in questione era formato da 8 ragazzi neri che qualche mese fa si sono licenziati e imbarcati su Shosholoza (che significa mi muovo in avanti ondeggiando, è una sorta di inno nazionale zulu). «Ma la cosa bella è che oggi in Sud Africa sono tanti i ragazzi che dicono "vogliamo fare la coppa America"». Con la Marina Militare (e Msc ovviamente), da 5 anni, porta avanti un progetto per recuperare i giovani di strada e portarli fino a un lavoro. Magari nella vela. «Saranno già un centinaio gli iscritti, ma vogliamo fare di più. Adesso la sera devono tornare a casa, nei nostri sogni c' è anche un collegio, perché possano restare lì a dormire e li possiamo seguire fino all' Università». A Sarno brillano gli occhi: non ti racconta che Soweto è un giardino fiorito e che da quelle parti non esistono problemi, ma non s' arrende. Assomiglia a una delle grandi navi che gestisce, non si ferma mai. «Qualche tempo siamo stati accolti in parlamento dove ero andato a esporre i nostri progetti, Shosholoza e Izivunguvungu (il profetico nome della fondazione, Vai via con il vento). Ci hanno fatto i complimenti, ci hanno promesso l' aiuto e ci hanno detto: "Questa nazione non appartiene né ai bianchi, né ai neri, ma alla gente che ci vive. Voi lo avete capito e lo avete realizzato. Grazie a uno straniero...». Sì, comandante Sarno, quelle lacrime erano più che giustificate.
Pasini Gian Luca dalla Gazzetta dello Sport del 27 Agosto 2005

26/08/05

Malmo Louis Vuitton Act 6 - MATCH RACE DAY TWO - 26 Agosto 2005

First Match Race of the day

Questo è un giorno importante per Shosholoza. Quest’oggi il Team ha vinto la sua prima regata dell’America’s Cup ed ha dedicato la stessa al Presidente Nelson Mandela.

Oggi Shosholoza ha fatto la storia: è la prima volta, nella storia dell’America’s Cup, che un Team sudafricano vince una regata di qualificazione. Ha fatto la storia ed ha vinto una regata da poema epico dominando i più favoriti, i padroni di casa, che attoniti hanno incassato l’amaro verdetto del vento.


Capitan Salvatore Sarno, managing director del Team, era felicissimo. Nella serata che seguì il match disse che i ragazzi intendevano dedicare questa vittoria al Presidente Nelson Mandela e poi aggiunse: “Questo è un grande momento per noi, una grande vittoria. Continueremo a guardare sempre in avanti!”.

La sorprendente vittoria venne dopo un incredibile lavoro del team e dopo spettacolari manovre: tutto gestito nel migliore dei modi.


L’evento di Malmo fu molto importante: i punti raccolti durante i Louis Vuitton Acts furono importantissimi per la Louis Vuitton Cup del 2007.


La regata fu dura, stressante, tattica. Le barche erano molto vicine e i ragazzi sudafricani furono bravi nel portare gli svedesi al limite tramite duelli tattici all’ultima virata!

Alla prima Windward il distacco di Team Shosholoza nei confronti degli svedesi di Victory Challenge era appena di 8 secondi: irrisorio! Fu nel lato di poppa che i ragazzi sudafricani dovettero dare il meglio di se e fu così che, arrivati alla prima Leeward, innalzarono il loro brillante spinnaker di color rosa magenta con il grande logo di T-Systems e guadagnarono attimi preziosi portando il loro distacco dagli svedesi a 35 secondi.


Ora bisognava mantenere i nervi saldi; alla seconda Windward il distacco era ancora di 30 secondi, 5 in meno della prima Leeward, ma ancora più che soddisfacente.


I ragazzi ce l’avevano fatta contro il primo della classe in Svezia!

"I sudafricani hanno vinto, il primo Team sudafricano nella storia dell’America’s Cup ha ammutolito tutti, nessuno avrebbe potuto prevedere questo risultato. I sudafricani hanno trasformato questa giornata in qualcosa di stupendo!", fu il commento senza fiato di Andy Green.

"Shosholoza è una squadra che vuole mostrare la nuova democrazia sudafricana, vuole mostrare a tutto il mondo le sue conoscenze, la sua cultura, le sue abilità tecnologiche e le sue risorse umane. Questa è una vittoria preziosa che eleva il morale incredibilmente”, aggiunse.

Chris Law aveva battuto Magnus Holmberg: il Sudafrica poteva finalmente tirare un sospiro di sollievo.


Team Shosholoza fu costretto a ritirarsi causa rottura del boma durante il second match race della giornata contro +39 Challenge: un match sfortunatissimo!


Team Shosholoza Crew List - Friday 26 August

Ken Venn - Bowman

Ashton Sampson - Midbow

Charles Nankin - Mast

Guido Verhovert - Pitman

Solomon Dipeere - Pitman

Jonathan Swain - Downwind trimmer

Alex Runciman - Upwind trimmer

Johann Spilhaus - Starboard Grinder

Joe Heywood - Port Grinder

Cameron Wills - Mid Grinder

David Rae - Mainsail trimmer

Paul Standbridge - Traveller

Chris Law - Helmsman

Mark Sadler - Runners

Tim Kroger - Aftgrind

Marc Lagesse - Navigator

Ian Ainslie - Tactician

18th man – Yaroslav Petrov

25/08/05

Malmo Louis Vuitton Act 6 - MATCH RACE DAY ONE - 25 Agosto 2005

Valencia Louis Vuitton Act 6 (25 Agosto/1 Settembre 2005)
First Match Race of the day

All’apertura dei match races di Malmo-Skane, Louis Vuitton Acts 6 in Svezia, lo spettacolo chiamato “Shosholoza” ebbe inizio. Furono da subito chiare le migliorie apportate alla barca e a tutto il Team in termini di performance tanto che Shosholoza diede filo da torcere, nel primo giorno di match race, a due giganti della vela quali il defender Alinghi e BMW Oracle racing team sbalzando subito agli onori della cronaca sportiva.

Team Shosholoza, con il britannico Chris Law, match racing coach, al timone vinse con una buona tattica la fase di partenza contro gli americani che tentarono in tutti i modi di dominare.

Tutti applaudirono l’ottima partenza ma ora bisognava fare i conti con un agguerritissimo BMW Oracle. Le barche erano collo a collo, vicinissime; BMW Oracle spinse Shosholoza in un angolo ai limiti della lay line e alla prima Windward le barche avevano una differenza di 35 secondi.

Al primo Leeward BMW Oracle incrementò il proprio vantaggio di 13 secondi mentre alla seconda Windward il vantaggio era passato a 59 secondi. Il Team americano concluse con un delta di 1.33 secondi nei confronti dei sudafricani.


Second Match Race of the day


Visibilmente più competitivi di Valencia il Team intraprese intrapresero un buon inizio di match race contro gli svizzeri di Alinghi finchè un problema con il fiocco non regalò il vantaggio definitivo ad Alinghi che conclusero con un delta 3.07 secondi di vantaggio.

Paul Standbridge, sailing manager di Shosholoza, disse che il problema con il fiocco aveva inesorabilmente inclinato la regata; “Ma siamo soddisfatti di questa giornata e di questo brillante inizio, siamo stati competitivi contro i più grandi e questo è per noi un ottimo risultato”.

L’indomani (Venerdì 26 Agosto) avranno inizio due ulteriori duri match race, quello contro i padroni di casa Victory Challenge e quello contro gli italiani di +39 challenge. Le condizioni metereologiche, si prevede, dovrebbero essere molto simili a quelle di oggi: fresche e con qualche goccia di pioggia.

Timmy celebrating his birthday

Results
: Flight One


Alinghi (SUI 75) batte


Victory Challenge (SWE 73), delta - 0:54



BMW ORACLE Racing (USA 76) batte


Team Shosholoza (RSA 83), delta - 1:33



K-Challenge (FRA 60) batte


+39 Challenge (ITA 59), delta - 0:38



Emirates Team New Zealand (NZL 82) batte


United Internet Team Germany (GER 72), delta 1:39



Desafío Español 2007 (ESP 67) vince,


Mascalzone Latino-Capitalia Team (ITA 77) ritirato



Luna Rossa Challenge (ITA 74) batte


China Team (CHN 69), delta - 1:38



Flight Two


Alinghi (SUI 75) batte


Team Shosholoza (RSA 83), delta - 3:07



Victory Challenge (SWE 73) batte


K-Challenge (FRA 60), delta 0:24



BMW ORACLE Racing (USA 76) batte


+39 Challenge (ITA 59), delta 1:48



Desafío Español 2007 (ESP 67) batte


United Internet Team Germany (GER 72), delta - 1:14



Luna Rossa Challenge (ITA 74) vince,


Mascalzone Latino-Capitalia Team (ITA 77) ritirato



Emirates Team New Zealand (NZL 82) batte


China Team (CHN 69), delta 0:32


Team Shosholoza Crew List
- Thursday 25 August

Ken Venn - Bowman

Golden Mgedeza - Midbow

Charles Nankin - Mast

Guido Verhovert - Pitman

Solomon Dipeere - Pitman

Jonathan Swain - Downwind trimmer

Alex Runciman - Upwind trimmer

Johann Spilhaus - Starboard Grinder

Joe Heywood - Port Grinder

Cameron Wills - Mid Grinder

David Rae - Mainsail trimmer

Paul Standbridge - Traveller

Chris Law - Helmsman

Mark Sadler - Runners

Tim Kroger - Aftgrind

Marc Lagesse - Navigator

Ian Ainslie - Tactician

18th man - Capitan Salvatore Sarno

18/08/05

Nuova strategia, nuova rotta!


Team Shosholoza conterà sull’esperienza di tre yachtsmen di classe mondiale per dare il meglio e incominciare a vincere nei prossimi Louis Vuitton Act svedesi del 25 Agosto 2005.

Quest’oggi a Cape Town Capitan Sarno, managing director del Team, parlando ad una conferenza stampa, esprimerà il suo malcontento per come sono trascorse le regate nei due mesi precedenti a Valencia.

“Pensavamo di poter dimostrare al mondo intero che il Sud Africa potesse essere il primo a lanciare una nuova generazione, super hi-tech, una barca Versione 5 completamente in carbonio. Ma perdemmo tempo. La nuova barca non era pronta per partire e non avemmo abbastanza tempo per provarla al meglio. Fu da pazzi”, dichiarò.

“All’ultimo momento dovemmo comprare anche un nuovo albero di seconda mano dal defender Alinghi ma, come immaginavamo fosse, qualcosa non quadrava con il nuovo albero: nessuna delle nostre nuove vele andava bene con l’albero acquistato da Alinghi. Avevamo enormi problemi con l’idraulica ed era difficile per noi cambiare la forma delle vele. Navigare senza idraulica su una barca di America’s Cup è come tentare di correre su una macchina di Formula Uno con una sola marcia”, aggiunse.

“Ma com’è tipico per ogni sudafricano eravamo troppo orgogliosi per ammettere di avere dei problemi così grandi. Noi uscimmo in mare ogni giorno finita ogni regata e continuammo a sorridere anche nei momenti più brutti quando continuammo a perdere, fu un grande errore!”

“A Valencia terminammo per ultimi in entrambi i match racing e fleet race. Passata Valencia iniziammo da subito a provare il nostro nuovo albero e fummo soddisfatti delle prove in situazioni di allenamento. Ma durante il secondo giorno di allenamento si ruppe e lo perdemmo in mare.

Tutte queste cose mi distrussero. Fu un disastro. Ero talmente devastato e stressato che persi 10 kg e pensai al peggio. Io odio perdere.

Voglio che tutto ciò che è accaduto fin’ora non si ripresenti. Voglio che tutto vada diversamente in Svezia. Noi abbiamo il miglior spirito tra tutti i team e per questo voglio cominciare a vincere”.

Capitan Sarno dopo Valencia fece ispezionare a fondo la barca e fece mettere così tutto a posto. L’idraulica a bordo ora stava funzionando. Fu costruita una nuova randa ed i più piccoli headsails furono ritagliati per essere adattati all’albero di Alinghi. Anche le altre parti della barca furono ottimizzate.

Fu ordinato un secondo nuovo albero; questo però sarebbe stato consegnato soltanto alla fine di quell'anno.

“Ci aspettiamo
performance migliori dalla barca in Svezia ma i LV Act di Valencia ci hanno dimostrato come al nostro Team manchi un’esperienza utile e necessaria per affrontare al meglio l’America’s Cup ed essere così capaci di competere in eguali condizioni con gli altri Team. Per questo ho voluto tre esperti a livello internazionale di America's Cup e match racing: John Sweeney, Chris Law, Sten Mohr”.

Il Team inizierà, non appena arrivato a Malmo, ad allenarsi per prepararsi al meglio per i Louis Vuitton Act 6 del 25 Agosto; ai LV Act 6 (match racing event) seguiranno poi tre giorni di fleet racing (LV Act 7) i primi di Settembre.

26/06/05

Valencia Louis Vuitton Act 5

Valencia Louis Vuitton Act 5 (24-26 Giugno 2005)

First Flight of the Day


Fu troppa la pressione a cui si è sottopose tutto il Team prima di questo importante Louis Vuitton Act; bisognava dimostrare a tutti i costi di poter competere a pari livelli.

L'inizio di questo Act fu fissato alle 3.40 PM, due ore più tardi di ciò che era stato originariamente pianificato, a causa delle condizioni di vento deboli (5-7 nodi).

Nell'avvio di questo fleet race la tanta pressione a cui tutti i componenti l'equipaggio di Shosholoza si erano sottoposti non potette che non giovare così chè alla partenza, dopo il segnale di avvio, si precipitarono prematuramente.

Bisognava scontare una penalità e tutto ciò, di nuovo, non giovava. Virarono nuovamente alla boa iniziale, il resto della flotta continuava ad avanzare, ma Shosholoza non si perdette d'animo e riprese la sua regata. A causa di questa penalità persero una buona posizione iniziale, erano dodicesimi; si optò così per il lato sinistro del campo di regata e attraversarono numerose barche degli spettatori.


"Si può sentire la barca che solca l'acqua, è stupendo" osservò il commentatore.

Arrivati alla prima boa Shosholoza miglirò la sua posizione raggiungendo il decimo posto che conservò per la stragrande parte della regata e condivise, durante quei concitati attimi, il campo con Desafio.

Questo primo Fleet Race fu caratterizzato da venti leggeri riforzati in alcuni momenti da improvvise raffiche che apportarono vantaggi e svantaggi decisivi sul campo di regata.

Alla fine il Team chiuse in nona posizione non lontano da China Team, +39, K-Challenge e Mascalzone Capitalia.

Second Flight of the Day

L’inizio del secondo Flight iniziò pochi minuti dopo la fine del primo e questa volta il Team partì correttamente optando, da una posizione di estrema sinistra, per la parte destra del campo di regata attraversando la linea di navigazione degli altri sfidanti. In questo modo raggiunse una solida quarta posizione.

Shosholoza arrivò alla prima Windward in nona posizione, 2.21 minuti dietro al leader. Il Team sudafricano era davanti al team neozelandese e avanti aveva Alinghi e BMW Oracle e concluse in decima posizione.

Un risultato che confermò quello raggiunto durante il Flight precedente e che inoltre, confermò, il miglioramento della competitività di tutto il Team considerato anche il fatto dell'aver utilizzato un albero (quello acquistato da Alinghi) non del tutto compatibile con la barca.

“Avremo molta più potenza quando useremo il nostro nuovo albero e le vele appositamente studiate per esso”, commentò Paul Standbridge, Sailing Manager del Team.

Alla fine della giornata la stanchezza prevalse ma era evidente la soddisfazione di tutti.

“Gli Zulu hanno attaccato” affermò Capitan Sarno, ma la strada, quella dell’America’s cup, è ancora lunga, ripida, e bisogna lavorare duro.

22/06/05

Valencia Louis Vuitton Act 4


2005 Valencia Louis Vuitton Acts 4 - L'inizio

I Louis Vuitton Acts di giugno rappresentano il secondo round per la città spagnola ove si avverte una tensione crescente. Le regate si svolgeranno più o meno nello stesso periodo della finale Louis Vuitton Cup e del Match di Coppa, nel 2007. Aspettatevi giornate calde ma anche una brezza di mare affidabile e puntuale che garantirà delle regate costanti e regolari.

Inoltre, le regate di giugno saranno le prime con l’intera flotta presente sulla linea di partenza. Dalla fine della stagione 2004 si sono iscritti quattro nuovi team, incluso quello considerato “di casa”, Desafío Español. Alcuni team operano già nelle basi definitive mentre altri dovranno aspettare il rientro dal tour europeo per vedere le basi completate.


Valencia e la 32ma America’s Cup – un legame che si rafforza


Il legame tra Valencia e l’America’s Cup è cresciuto da quel fatidico 26 novembre, quando gli organizzatori annunciarono che sarebbe stata la città spagnola ad ospitare l’evento nel 2007.

Da allora Valencia ha ospitato due Louis Vuitton Acts nel 2004, ha visto molti team trasferirsi e mettere su casa e un’incredibile trasformazione della Darsena Interior, il bacino interno del porto commerciale ("Port America's Cup"), che è diventato America’s Cup Park, destinazione ideale per ospitare la grande famiglia dell’America’s Cup.

Ad ottobre 2004 quasi 250 000 valenciani hanno sperimentato il piacere delle regate di America’s Cup e l’organizzazione a terra, tra Village, spettacoli e animazione.

Valencia Louis Vuitton Act 4 (16 - 22 Giugno 2005)

Louis Vuitton Act 4 - 16 Giugno 2005

Poche sorprese e tanta azione nel primo Flight del Valencia Louis Vuitton Act 4

Le attese per la prima giornata dei Valencia Louis Vuitton Acts 4 non sono andate deluse. Un vento da SE 9-13 nodi e il mare poco mosso hanno regalato un campo di regata ideale per le regate di match race. Tutti i team hanno dato il massimo, considerando che i Louis Vuitton Acts da adesso fino al 2007 assegneranno dei punti e che il posizionamento nella Louis Vuitton Cup del 2007 dipenderà proprio da questi risultati.

Era interessante vedere come si sarebbero comportati i tanti team nuovi e anche quelli "vecchi" ma rinnovati nell'equipaggio e nelle formazioni. Ma la curiosità più grande riguardava certamente le barche Versione 5 della Classe AC. In effetti le differenze tra chi regatava con una barca perfettamente aggiornata e chi era ancora indietro nel rig e nelle vele, erano evidenti. Tutti gli scafi, comunque, avevano migliori prestazioni in poppa, grazie alla maggiore superficie velica e al minor peso.

Le regate del primo Flight del Valencia Louis Vuitton Act 4, come spesso accade nei match di America's Cup, si sono decise in partenza. Le barche che hanno guadagnato il campo preferito, tagliando con qualche secondo di vantaggio, hanno poi guidato il resto del match.

E' da specificare che i ragazzi di Shosholoza in questi frangenti si sono trovati in una situazione spiacevolissima: era la prima volta che navigavano sulla barca nuova e per giunta avevano un rig appena montato.

Nuove barche e tanta azione nella prima giornata di regate

Condizioni meteo ideali per la prima giornata del Valencia Louis Vuitton Acts 4, che segna l'inizio della stagione 2005 della 32ma America's Cup. Molte le persone che hanno affollato l'AC Park per guardare le regate dal vivo sullo schermo gigante.

Vento da ESE sui 9 12 nodi che è andato leggermente scemando nel corso della giornata ma senza compromettere lo spettacolo sull'acqua. Molte sorprese, tantissima azione e team decisi a tutto, pur di guadagnare i Louis Vuitton Rank Point, importanti per il posizionamento nella Louis Vuitton Cup del 2007.

Come previsto le barche Versione 5 sono risultate più veloci in poppa, più maneggevoli e anche più facili all'accelerazione. Le nuove rande squadrate in alto e i genoa allunati con stecche gonfiabili hanno fatto la differenza oggi, marcando una linea di confine tra i team più avanti nello sviluppo della nuova versione e quelli che ancora devono ottimizzarsi. Alcuni team, come K-Challenge e gli americani hanno testato anche la staysail (vela intermedia tra randa e genoa).

Luna Rossa vince sia il derby italiano con Mascalzone Latino capitalia Team sia quello con i padroni di casa di Desafío Español 2007. + 39 Challenge vince contro Team Shosholoza (RSA 83, la barca sudafricana, scendeva in acqua per la prima volta con un rig acquistato da un altro team) mentre ha dovuto cedere il passo ad un agguerrito Victory Challenge. Mascalzone Latino Capitalia Team esordisce bene dimostrando che la barca c'è e l'equipaggio pure, e perde onorevolmente contro team di prima classe.

Dopo la sconfitta contro il team spagnolo la Germania si riscatta e festeggia il suo esordio in America's Cup con una meritata vittoria contro K-Challenge alla fine del match più combattuto ed emozionante del giorno. Jesper Bank, infatti, riesce ad infilarsi tra la boa e la barca di Thierry Peponnet alla fine della prima bolina, segnando l'esito della regata.

Emirates Team New Zealand perde la partenza contro K-Challenge ma recupera in fretta vincendo la regata e bissando subito dopo la vittoria contro Mascalzone Latino Capitalia Team.


Geoff Meek, Team Shosholoza

Non abbiamo raccolto nessuna impressione su come sia la nostra nuova barca. Con tutti i problemi che abbiamo avuto con l'albero nei giorni passati, oggi siamo stati semplicemente contenti di avere finito le nostre due regate.


Louis Vuitton Act 4 - 17 Giugno 2005


Ancora una bella giornata di brezza stesa 9-10 nodi da SE; il Comitato ha deciso per un percorso di 2.2 miglia/leg. Il commento riassuntivo della giornata potrebbe essere 'la carica degli esordienti'.

I nuovi team infatti, per nulla intimoriti dalla vecchia guardia, appaiono aggressivi e determinati a guadagnare punti. Soprattutto coloro che non possono contare sulla velocità finale giocano sull'abilità umana e sul tentativo di portare l'avversario in errore, nelle concitate fasi della prepartenza. A conferma di quanto sopra, i delta molto vicini alla prima boa di bolina in alcuni match del primo Flight. Anche oggi la parte destra del campo era quella favorita e i team che hanno saputo conquistarla hanno avuto un grande vantaggio.


Terzo Flight


China Team festeggia la sua prima vittoria, ahimè, su Team Shosholoza. Nonostante gli sforzi di Geoff Meek per recuperare una brutta partenza (19" di ritardo) e per prendere confidenza con il nuovissimo scafo, Team Shosholoza non riesce a portare a casa il punto desiderato a tutto vantaggio di Pierre Mas.

Thierry Peponnet è stato molto attento a non commettere alcun errore, riscattandosi dalla sconfitta di ieri e vincendo su un Mascalzone Latino Capitalia Team a disagio nelle arie leggere di bolina, non avendo ancora un albero che supporta vele grandi come quelle di altri competitori.

Iain Percy ha fatto una bella regata contro Larry Ellison e il suo USA 76, e il Delta finale non dà la giusta misura di quanto siano state vicine le barche. Più facili ma non scontate le regate per Luna Rossa Challenge, Emirates Team New Zealand e Alinghi che hanno affrontato e vinto, rispettivamente, Ger 72, Desafío Español 2007 e Victory Challenge.


Quarto Flight


Finalmente un tanto atteso momento di gloria per Team Shosholoza che riesce a mantenere il controllo su USA 76 in una parte della prima bolina grazie ad un'ottima tattica.

Anche Flavio Favini dà filo da torcere a Karol Jablonski in una regata ravvicinata ed emozionante ma non riesce fermare il team spagnolo. Un'altra doppietta per il defender Alinghi, che batte + 39 Challenge.

Altri due punti per Luna Rossa. Magnus Holmberg finisce la giornata con 1 punto, avendo perso un match molto combattuto contro Alinghi e avendo vinto quello contro China Team.

Jesper Bank ed il suo United Internet Team Germany perdono con onore contro Luna Rossa e ETNZ. Non c'è dubbio che l'esperienza e l'allenamento contino moltissimo ma in questa prima fase di preregate della 32ma America's Cup, un grande ruolo lo giocano barche e rig. Alberi leggerissimi realizzati con materiali compositi mai utilizzati prima, rande squadrate in testa e genoa molto allunati con stecche gonfiabili fanno certamente la differenza, soprattutto nelle andature di poppa e con arie leggere.


Mark Lagesse, Team Shosholoza

Quella di oggi è stata per noi una giornata mille volte migliore di ieri. La scorsa notte abbiamo lavorato molto per migliorare la nostra barca. Abbiamo modificato la randa per adattarla meglio al nuovo albero e abbiamo risolto i problemi al sistema idraulico. Siamo soddisfatti della partenza della seconda regata, perché abbiamo avuto sempre la situazione sotto controllo, abbiamo manovrato bene e siamo riusciti a conquistare il lato del campo di regata che volevamo. Ovviamente dobbiamo ancora lavorare molto.


Louis Vuitton Act 4 - 18 Giugno 2005


Spettacolo e tanta azione nella terza giornata del Valencia Louis Vuitton Act 4: vento da ESE 12-14 nodi, mare piatto e cielo sereno.


Quinto Flight


Luna Rossa ed Emirates Team New Zealand hanno dato spettacolo come promesso con una regata giocata sul filo del rasoio e con continui salti di leadership. Le barche sono rimaste vicinissime fino a metà della prima poppa, dove non sono mancati ingaggi emozionanti sotto spi. Dean Barker riesce comunque a girare il cancello con 12 secondi di vantaggio e a scegliere il lato destro favorito. A niente è servito il serrato tack duel tentato da Luna Rossa nella seconda bolina (24 virate). A peggiorare le cose per il team italiano, la rottura dello spi nell'ultimo e decisivo lato. Ai kiwi la meritata vittoria.

Hamish Pepper al timone di Mascalzone Latino Capitalia Team fa una partenza da manuale, bloccando United Internet Team Germany e prendendo il controllo della regata. La brezza più tesa e la perfetta conoscenza della barca avversaria (il vecchio Mascalzone di Auckland) hanno aiutato l'equipaggio italiano ad esprimersi al meglio. Vince anche + 39 Challenge che batte China Team.

Match cattivo tra i padroni di casa di Desafío Español 2007 e K-Challenge. Thierry Peponnet recupera una brutta partenza e gira la prima boa con 4 secondi di vantaggio ma la situazione si ribalta nella successiva poppa, alla fine della quale Karol Jablonski gira 9 secondi avanti mantenendo il distacco sino alla vittoria, per la gioia di tutti i tifosi iberici.

Meno aggressivo il match tra Alinghi e BMW ORACLE Racing, anche se le barche sono state sempre vicinissime. La vittoria va comunque al Defender della 32ma America's Cup, in testa alla classifica insieme al "nemico" di sempre ETNZ.


Sesto Flight


L'unica sorpresa nel secondo match del giorno la regala Iain Percy. Dopo una fase di prepartenza molto concitata, che costerà a + 39 Challenge una penalità, la barca italiana si è mantenuta a circa due lunghezze da NZL82 tenendo i kiwi in costante tensione. La vittoria andrà comunque a ETNZ. Luna Rossa non fatica troppo per battere Victory Challenge. Vincono anche BMW ORACLE Racing, Alinghi e Desafío Español 2007 rispettivamente contro ITA 77, GER 72 e RSA 83.

Thierry Peponnet guadagna la prima vittoria del giorno su China Team, riscattandosi dalla sconfitta subita nel primo Flight.


Michael Giles, Team Shosholoza

Stiamo ancora cercando di mettere insieme i pezzi della nostra barca. Dobbiamo dedicare ancora molto tempo alla fase di messa a punto. Ogni giorno scopriamo qualcosa di nuovo che ci fa guardare avanti con ottimismo. Saremo pronti per le regate in Svezia.


Louis Vuitton Act 4 - 19 Giugno 2005


Juan Carlos di Borbone porta fortuna agli equipaggi italiani, che festeggiano una vittoria a testa nel primo Flight della giornata. Prima di lasciare la banchina, i 12 team partecipanti alla 32ma America's Cup sono stati infatti "ricevuti" dal Re di Spagna, che ha anche visitato la "Casa dell'America's Cup" e la bella esibizione organizzata da Louis Vuitton.

Il vento da ESE è andato aumentando fino a 14 nodi nel secondo Flight accompagnato da onda corta, causata dal basso fondale. Grande spettacolo sull'acqua, soprattutto nel primo Flight del giorno. Meno fortunato l'equipaggio di Desafío Español 2007 che perde sia contro Alinghi sia contro BMW ORACLE Racing.

K-Challenge vince una bella regata contro Victory Challenge mentre Team Shosholoza, grazie ai miglioramenti che giorno dopo giorno vanno attuandosi, sfiora la sua prima vittoria.


Settimo Flight


Le attese per il match tra + 39 Challenge e K-Challenge non sono andate deluse. Iain Percy, coadiuvato da Chieffi, ha tenuto gli spettatori con il fiato sospeso, portando la barca "neck to neck" a quella francese fino alla prima boa. A quel punto, + 39 Challenge forza FRA 60 in un dial up. Più veloce a ritrovare la velocità necessaria, la barca italiana riprende il suo cammino e gira con 59 secondi di vantaggio su un attonito Peponnet. Il resto della regata si svolge in controllo dell'avversario sino alla vittoria.

Luna Rossa ha una vittoria relativamente facile su China Team. Pierre Mas alla ruota di CHN 69 ha impegnato la barca italiana in una serie di tack duel (15 virate nella prima bolina). Per quanto riguarda ITA 77, la regata si è decisa abbastanza presto a favore del team italiano. Buona prova per i "mascalzoni" che guadagnano il secondo punto dell'Act su Team Shosholoza.

Il Defender Alinghi e il Challenger of Record vincono i rispettivi match contro ESP 67 e contro United Internet Team Germany.

Molto più combattuto del previsto il match tra Emirates Team New Zealand e Victory Challenge. Ieri Grant Dalton, team leader del sindacato kiwi, aveva dichiarato: "NZL 82 è veloce ma non abbastanza". In effetti, l'equipaggio neozelandese è stato tallonato, ieri da + 39 e oggi da SWE 63. Magnus Holmberg recupera una brutta partenza (29" di ritardo) e, grazie ad un salto di vento, si avvicina pericolosamente a Dean Barker, costringendolo ad una faticosissima regata, combattutta a colpi di virate (24 per bolina). Il team kiwi ha tirato un sospiro di sollievo quando ha tagliato la linea di arrivo, con soli 24" di vantaggio.


Ottavo Flight


La grande sorpresa del Flight 8 è stata la bellissima prova di Team Shosholoza, che ha tenuto testa all'equipaggio tedesco di United Internet Team Germany, fino a pochi metri dall'arrivo. Lì però, superata da sopravvento da GER 72, si è trovata costretta a seguire Jesper Bank con 6 secondi di ritardo. Nonostante la sconfitta l'andamento di questa regata porterà una ventata di ottimismo all'interno del sindacato di Cape Town.

Dopo una partenza aggressiva, Iain Percy cede il passo a Luna Rossa (che aveva Patrizio Bertelli come 18mo uomo) e Mascalzone Latino Capitalia Team fa lo stesso con il Defender Alinghi. Molto aggressivo il match tra Victory Challenge e K-Challenge, sin dallo start. Entrambe le barche prendono una penalità per aver attraversato la linea in anticipo. SWE 63 la paga subito, K-Challenge preferisce farlo nell'ultimo bordo, prima di tagliare il traguardo vincente. Un altro punto per il team di Thierry Peponnet e Dawn Riley.


Paul Standbridge, Team Shosholoza
Le regate di oggi sono state per noi molto incoraggianti. A caldo, subito dopo avere tagliato il traguardo, ero tremendemante dispiaciuto per avere perso di soli sei secondi con i tedeschi. Nel quadro generale della nostra preparazione, però, a mente fredda, lo ritengo un risultato molto positivo.


Louis Vuitton Act 4 - 20 Giugno 2005


Il Valencia Louis Vuitton Act 4 ha già un vincitore: è Alinghi, il Defender della 32ma America's Cup. Indipendentemente dai risultati di domani, infatti, Alinghi non può più essere scalzato dalla prima posizione.

Se Alinghi dovesse perdere domani contro Luna Rossa rimarrebbe a punti 10 e quindi arriverebbe in parità con il vincitore del match BMW ORACLE–ETNZ. Ma considerando che Alinghi ha battuto sia USA76 sia NZL 82, qualunque parità si risolverebbe a suo favore.

Molta tensione nella penultima giornata del Valencia Louis Vuitton Act 4. Diciassette nodi di aria e l'onda corta hanno messo a dura prova equipaggi e attrezzatura. Il Comitato ha deciso per un percorso di 2.7 miglia/leg.

Diverse le avarie a bordo. Le più gravi toccano a + 39 Challenge (rottura del timone) e a China Team (rottura boma) che non possono correre il Flight 10, regalando una vittoria a tavolino Desafío Español 2007e a Mascalzone Latino Capitalia Team.

Gli altri team sono stati attenti a non sforzare troppo queste barche (che, ricordiamo, sono della Versione 5) e soprattutto gli alberi nuovi (per chi li possiede) costruiti con un tipo di carbonio high modulus. Diversi gli spi esplosi mentre Luna Rossa compromette la sua regata con BMW ORACLE Racing quando la vela finisce in acqua alla fine della poppa.


Nono Flight


Molto aggressivo il match tra ETNZ e Alinghi, con violenti circling in prepartenza. Le barche si separano ma il Defender riesce ad ottenere il lato destro favorito e a distaccarsi. Peter Holmberg alla ruota conduce una regata in controllo e alla prima boa distacca Dean Barker di 31". Come promesso ieri Alinghi ha corso per vincere, anche se il nuovo scoring system non lo riguarda e ha vinto con un delta di 36 secondi.

Spettacolo nel match tra + 39 Challenge e Desafío Español 2007. Iain Percy taglia in anticipo ed è costretto a ritornare sulla linea, con un notevole dispendio di tempo. Il team italiano approfitta di un problema al genoa di ESP 67 e si avvicina pericolosamente. La regata sembra riaprirsi quando a ITA 59 esplode lo spi, mettendo definitivamente fine alla regata.

China Team e United Internet Team Germany lottano fino all'ultimo regalando tanti momenti emozionanti ma la regata si conclude per Pierre Mas quando, al termine della seconda poppa, esplode lo spi. Un altro punto per Jesper Bank e United Internet Team Germany. "Andiamo a fare la nostra giornata di lavoro; se poi nessun altro vuole vincere, lo faremo noi", aveva detto scherzosamente Bank ai suoi questa mattina.

Poco da raccontare sugli altri match, che si chiudono con la vittoria di Victory Challenge su Mascalzone Latino Capitalia Team e di BMW ORACLE Racing su K-Challenge. Team Shosholoza tenta di mettere in difficoltà Spithill in prepartenza ma incappa in una penalità che regala la vittoria alla barca italiana.


Decimo Flight


I match più interessanti sono stati quello tra Luna Rossa e BMW ORACLE racing e quello tra United Internet Team Germany e Victory Challenge. Nel primo, le barche partono pari con Luna Rossa in barca e USA 76 sulla sinistra. Il vantaggio americano alla prima boa è di soli 8 secondi. La poppa è di quelle emozionanti, che incolla gli spettatori al video: le barche sono pari e si ingaggiano in continui cambi di leadership, al limite della penalità. Al cancello sarà Gavin Brady a girare per primo (8") e lì accade qualcosa che pregiuca definitivamente la regata italiana: lo spinnaker finisce in acqua e bisognerà tagliarlo per liberarsene. Il Challenger of Record non fatica a controllare il resto della regata sino al traguardo.

Bella la battaglia tra Jesper Bank e Magnus Holmberg, due timonieri che si conoscono molto bene, avendo guidato insieme la campagna svedese di Victory Challenge nella 31ma America's Cup di Auckland. Entrambi si sono iscritti tardi ma, a differenza di Bank, che ha messo in piedi una campagna in due mesi, acquistando il vecchio Mascalzone Latino e modificandolo a tempo di record, Holmberg può contare su due barche potenti e su un team con grande esperienza. La regata rimane aperta sino alla fine ma la vittoria andrà a Victory Challenge per 35 secondi.


Louis Vuitton Act 4 - 21 Giugno 2005


Al termine dell'ultima giornata di regate di match race, il Defender Alinghi festeggia la vittoria del Valencia Louis Vuitton Act 4. Neanche una sconfitta per l'equipaggio di Ernesto Bertarelli che ha regatato sempre al massimo, anche quando i giochi in classifica erano già fatti.


Undicesimo Flight


Spettacolo garantito nel match tra Emirates Team New Zealand e BMW ORACLE Racing, che lottavano per la seconda posizione in classifica. Dopo una fase di prepartenza molto agressiva, Gavin Brady vira sullo start e taglia in barca. ETNZ sceglie la boa. Le barche tagliano perfettamente pari. Saranno i kiwi ad approfittare del vento migliore e a girare la prima boa con ben 32 secondi di vantaggio. Spettacolare la seconda e ultima bolina con ben 31 virate. BMW ORACLE recupera qualcosa nell'ultimo bordo ma non abbastanza per ribaltare la situazione. Emirates Team New Zeland vince con 17 secondi di vantaggio.

Nonostante i due secondi di vantaggio in partenza per il team italiano, il match tra Luna Rossa e Alinghi si risolve presto a favore del Defender, che ha regatato con impegno e grande professionalità, nonostante avesse già vinto l'Act in corso. Peccato per Luna Rossa che perde il suo terzo big match e si deve accontentare di un quarto posto in cartellone

Team Shosholoza taglia un secondo avanti su K-Challenge recuperando una faticosa fase di prepartenza ma il vantaggio per il team di Capitan Sarno, a bordo come 18mo uomo, svanisce presto, e già alla prima bolina il vantaggio di Peponnet è di 55 secondi. La regata si chiude a favore dell'equipaggio francese.

Regata esemplare per Mascalzone Latino Capitalia Team che, grazie all'ottimo lavoro di Favini e Vascotto, rimonta nell'ultimo e decisivo bordo di poppa. Bell'esordio per i "mascalzoni" che si classificano ottavi in generale.

Victory Challenge guadagna il quinto posto in cartellone, battendo gli eroi di casa di Desafío Español 2007. Bravo Magnus Holmberg che riesce a pagare una penalità senza compromettere l'esito della regata.

+ 39 Challenge vince il match contro United Internet Team Germany. Jesper Bank gira la boa sbagliata alla seconda bolina e quindi, di fatto, non termina la regata.

Lo spareggio per il quinto posto tra Desafío Español 2007 e Victory Challenge (6 punti ciascuno) va a favore di Victory Challenge, perché ha battuto il team spagnolo nel match.

Il quinto posto va a K-Challenge perché, sebbene pari con Mascalzone Latino Capitalia Team e con + 39 Challenge (tutti a 4 punti) è quello dei tre che ha battuto il team più forte (Victory Challenge).

La parità tra ITA 77 e ITA 59 va a favore di Mascalzone Latino Capitalia Team (che ha vinto il match contro + 39 Challenge).






I challenger guadagnano Louis Vuitton Ranking point nel corso delle regate. Nel 2005 il team al primo posto guadagnava 11 punti (1). Nel 2006 ne guadagna 22 (2). Nel Louis Vuitton Act 13 ne guadagnerà 33 (3). Nell’assegnazione dei punti ranking non vengono risolte le parità.