28/02/09

Ecco le nuove regole di classe dell’AC33...

E’ del 30 gennaio la pubblicazione delle nuove regole di classe per l’America’s Cup che hanno portato alla realizzazione del progetto della nuova AC33. A tale progetto si è arrivati grazie al contributo del Defender, del Challenger of Record e degli altri 19 team iscritti per la prossima 33a edizione della Coppa. Il progetto è nato anche grazie alla collaborazione e coordinazione dei lavori di Tom Schnacknberg, consulente di AC Management per le regole di classe ed i regolamenti tecnici dell’evento.

Occorre inoltre specificare che alla definizione delle nuove regole di classe si è arrivati mediante regolari incontri sia a Ginevra, in Svizzera, che a Valencia, in Spagna, ove i progettisti e i manager dei 19 team impegnati in questo evento hanno avuto modo di confrontarsi per arrivare alla decisione definitiva, espressione di un accordo unanime.

Ma passiamo alla nuova imbarcazione. In primis preme specificare che tutti i rappresentanti dei team partecipanti alla Coppa, già a partire dalle prime riunioni, hanno condiviso quale principio comune l’idea di sviluppare un’imbarcazione che avesse innanzitutto costi simili alla Versione 5.0 della scorsa edizione della Coppa, ma prestazioni maggiormente spettacolari.

Con riguardo alle caratteristiche tecniche, infatti: la nuova imbarcazione avrà una lunghezza massima pari a 26 metri (anche riprendendo i dati della tabella sotto che mostra il confronto, 24.50 metri per la Versione 5.0); avrà 5 metri di pescaggio (4.10 metri nella precedente imbarcazione); una dislocamento pari a 17.5 tonnellate (a differenza delle bel più pesanti 24 tonnellate per le imbarcazioni precedenti).

Anche con riguardo al piano velico, questo sarà più grande rispetto alle barche della 32a edizione. Uniche differenze sono riscontrabili nell’utilizzo dei fiocchi al posto dei genoa e, così come previsto anche nelle regole dell’AC90 nel 2007, il bompresso sostituirà il tangone. L’area degli spinnaker, inoltre, non sarà limitata (a differenza dei 512m2 massimi previsti per le precedenti imbarcazioni), ma il loro utilizzo sarà limitato dalla possibilità reale di poterne usufruire o meno.

Occorre anche tener presente che, grazie al minor dislocamento, le imbarcazioni della 33a America’s Cup (le AC33) saranno più impegnative di bolina (le velocità raggiungibili rimarranno comunque similari) e offriranno maggiori prestazioni in poppa. Inoltre il baglio massimo sarà di 4.8 metri, mentre nella precedente generazione di imbarcazioni in molti casi superavano appena i 3 metri.

Ripropongo comunque una scheda che precisa in modo dettagliato le principali differenze tra un’imbarcazione di ACC Versione 5.0 e la neonata AC33.

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25/02/09

Un orologio per un sorriso, by BREIL MILANO...

Un piccolo grande gesto d'affetto...

Acquistando un orologio Mediterraneo Breil Milano for Team Shosholoza, tra il 1 aprile 2009 e il 31 dicembre 2009, si regalerà un sorriso ai bambini del Sud Africa. Parte del ricavato della vendita dell’orologio, infatti, sarà devoluta in beneficenza alla Fondazione Izivunguvungu, un centro velico per ragazzi disagiati situato a Simon’s Town, vicino a Cape Town in Sudafrica. Izivunguvungu significa: vento forte e fulmineo, nella locale lingua Isizulu.


Espressamente creato per il Team e per tutti gli appassionati di nautica l’orologio sarà in vendita nei migliori negozi specializzati e nelle boutique Breil Milano.

Ogni acquirente di un orologio Mediterraneo Breil Milano for Team Shosholoza che ne farà richiesta riceverà a casa il disegno originale di un bambino del centro Izivunguvungu.

Il centro velico è stato fondato nel 2001 da due famosi velisti sudafricani e da allora ogni anno accoglie 170 studenti. Ogni pomeriggio, dopo aver ricevuto una regolare istruzione scolastica, 20 ragazzi imparano prima a nuotare e poi ad andare a vela. Molti studenti rimangono nella scuola dove diventano istruttori di vela per i più piccoli e dall’anno della fondazione ben 5 studenti hanno rappresentato con successo il Sudafrica in competizioni veliche internazionali. Anche Team Shosholoza, la challenger sudafricana dell’America’s Cup, ha trovato alcune delle più giovani reclute alla Fondazione Izivunguvungu.

Breil Milano & Team Shosholoza

A novembre 2007 Breil Milano ha annunciato il proprio ingresso nel mondo della vela con la sponsorizzazione del team di Coppa America Shosholoza. Una collaborazione che suggella l’incontro di due squadre che condividono passione, impegno, orgoglio e l’audacia di voler realizzare i propri sogni.

Sulla scia delle parole della famosa canzone sudafricana “Shosholoza” – che significa andare avanti, uniti - Breil Milano sposa lo spirito del primo team africano, guidato dalla dedizione del suo italianissimo armatore: il Comandante Salvatore Sarno.

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21/02/09

Intervista a Giuliano Luzzatto, Direttore di MainSail, periodico di yachting e lifestyle, e supporto durante le LVPS al Team per i Media italiani...

D: L’organizzazione di questi LVPS ha rappresentato per la Classe AC, continuamente “affossata” in questi lunghi mesi di trattative e casi legali, una piccola svolta. Un’organizzazione eccellente, una location straordinaria a fare da sfondo e tanto tanto divertimento ed entusiasmo del pubblico. Come reputi a tue parole questi LVPS di Auckland?

Giuliano Luzzatto: Una bella iniziativa per fare tornare in acqua queste splendide barche, da tanto non si vedeva uno spettacolo così, con duelli ravvicinati e arrivi al photofinish; però bisogna ricordarsi che non è la Coppa, che essa si basa molto sulla sfida di tecnologia e design della nazione sfidante (anche se la caratterizzazione "del meglio di ogni nazione" con la globalizzazione, è andata a sparire quasi totalmente). Per eventuali e future Series andrà sistemato un po' il format dell'evento, che ha mostrato qualche incertezza; mi riferisco alla struttura dei RR e successive selezioni.

D: Il Comandante Sarno propose a Bruno Trouble l’organizzazione di un Louis Vuitton Indian Ocean Cup nelle splendide acque di Durban, Sud Africa. Ora come ora gli impegni di Valencia per i prossimi mesi di giugno, luglio e novembre hanno distratto gli organizzatori da questo evento, focalizzatisi esclusivamente sui prossimi eventi spagnoli. Pensi che l’organizzazione di questo evento rappresenti una idea fattibile per un prossimo futuro, magari integrandolo agli eventi di Valencia, ma soprattutto in vista dei prossimi mondiali di calcio del 2010 che si terranno proprio in Sud Africa?

Giuliano Luzzatto: Me lo auguro, ma in realtà è tutto una volta di più bloccato dalla causa legale e dai suoi possibili sviluppi. Si possono fare mille supposizioni, ma sarebbe sempre "fantacoppa". Ad ogni modo Vuitton è contenta dell'evento e sono sicuro che amerebbe ripeterlo, dall'altra parte c'è un veto di Alinghi e una speranza nemmeno troppo velata che LV ritorni a sponsorizzare la Coppa.

D: Shosholoza non è riuscita ad esprimere in questi LVPS tutto il suo potenziale a disposizione. Cosa secondo te è andato storto e qual è l’umore sia a bordo che non agli occhi di uno come te che ha avuto la possibilità di lavorare a stretto contatto con loro?

Giuliano Luzzatto: Indubbiamente il risultato è stato inferiore alle aspettative e la causa non è una sola, bensì un insieme di concause che il Comandante starà certamente analizzando. Sottolineo tuttavia che il livello degli equipaggi è mediamente salito rispetto a Valencia, quindi la competizione era, paradossalmente, più dura che in Coppa. Ad ogni modo questo è stato un utile campanello d'allarme...siamo certi che i Kiwi avrebbero vinto in finale senza la sonora sconfitta del primo giorno? Credo che abbiano costruito su quella la loro vittoria.

D: Una ultimissima domanda. I pronostici davano per vincitori gli svizzeri, tutti si aspettavano una finale identica a quella della 32a Coppa America ma così non è stato. Cosa pensi a riguardo?

Giuliano Luzzatto: Ho già risposto sopra... comunque tra gli addetti ai lavori non c'era affatto questo pronostico favorevole ad Alinghi, e ci siamo meravigliati per la sconfitta del primo giorno. Alinghi è uno squadrone, lavorano veramente in team, tuttavia alcune scelte (vedi la mancata regata contro ETNZ nel RR) non li fanno risultare molto simpatici, ed è un peccato.

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(Picture by Christophe Favreau)

20/02/09

Finale dei Louis Vuitton Pacific Series, è l'ora dei conti...

Finale dei Louis Vuitton Pacific Series, 1o giorno di regate: Alinghi Vs Emirates Team New Zealand

1a Regata.

Canale di Rangitoto fuori North Head, 17 nodi da sud-ovest. Così come nella tredicesima giornata di regate il vento non si è fatto attendere e, essendo molto sostenuto, il comitato di regata non ha avuto problemi a dare in tempo l’ok per l’avvio di questa entusiasmante ed avvincente finalissima. Partenza da manuale da parte del team svizzero che ha recuperato nonostante il fatto che i neozelandesi fossero stati bravi ad intrappolare la barca americana in prepartenza; Ed Baird al timone della barca svizzera, ad un minuto dalla partenza è riuscito a recuperare e concludere una partenza alla pari. Dopo pochi minuti di regata un salto di vento avvantaggia gli svizzeri e Dean Barker, timoniere della barca neozelandese, nulla può se non limitare i danni dopo che, a causa della drizza dello Spinnaker che è scivolata sullo stopper, si sono persi secondi preziosi.

Dunque, prima vittoria per gli svizzeri di Alinghi che hanno tagliato il traguardo con un vento rinforzatisi fino a 28 nodi e che non ha permesso lo svolgimento della ulteriore regata prevista per la giornata. Per questo motivo la regata è stata rinviata all’indomani dove si è dovuto, in modo alquanto necessario, accorciare l’evento riducendo le regate della finalissima da 7 a 5. Così si regaterà al meglio delle 5 e non più al meglio delle 7 regate previste.

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Finale dei Louis Vuitton Pacific Series, 2o ed ultimo giorno di regate: Alinghi Vs Emirates Team New Zealand

2a Regata.

La partenza di questa seconda regata in questo secondo giorno di finale dei LVPS è molto simile a quella di ieri e, dopo la partenza, le due imbarcazioni prendono direzioni diverse: Alinghi si lancia verso la destra del campo ed Emirates Team New Zealand prende la sinistra. I kiwi vengono però premiati da un salto di vento che permette loro di guadagnare quanto basta per andare a vincere la seconda regata di questa finale dei LVPS, pareggiando i conti con Alinghi per un 1 a 1.

3a Regata.

Regata a senso unico questa di oggi ed amara per i ragazzi di Brad Butterworth che, dopo essersi beccati una penalità nel prepartenza e dopo una brillante copertura da parte del team neozelandese, non riescono a recuperare e a vincere la regata. ETNZ conduce con un secco 2 a 1 dopo tre regate: nel caso in cui vincesse la 4a regata di questa finale si coronerebbe automaticamente vincitore di questi LVPS.

4a Regata.

Alinghi deve assolutamente vincere se vuole restare in gioco. Così non è stato visto che oltre qualche incrocio mozzafiato la regata non ha nulla in più da offrire: guadagnato un vantaggio notevole i neozelandesi, con al timone Dean Barker, concludono da vincitori questi Louis Vuitton Pacific Series battendo, tra la pioggia che scendeva copiosamente e un vento alzatosi fino a 25 nodi, gli svizzeri di Alinghi per 3 a 1.

Alinghi a questo punto non ha potuto che congratularsi con i kiwi. Brad Butterworth, una volta conclusasi la regata, ha dichiarato: “Questo appena concluso è stato un grande evento, nel corso del quale ci siamo divertiti, dove abbiamo trovato avversari molto preparati in acqua e un’atmosfera meravigliosa a terra. Siamo impazienti ora di concentrarci sulla prossima America’s Cup che, nel suo tradizionale formato multichallenge, comincerà a Valencia quest’anno con le preregate, per avere poi il suo culmine nel 2010 con il match tra il Defender e il Challenger ufficiale. EMTZ è uno dei challenger più preparati tra gli iscritti per la 33a America’s Cup, non ci sono dubbi su questo. Sono un team molto forte e siamo impazienti di incontrarli ancora nella prossima regata, speriamo naturalmente sulla strada della 33a America’s Cup. Qui ad Auckland, insieme a Louis Vuitton, hanno organizzato e gestito un evento veramente di alto livello”.

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(Picture by Stefano Gattini)

LVPS - Sail Off - Quarti di finale - Semi finale - Finale dei Challenger - Tutto in un colpo di cannone: ecco cosa è accaduto...

Conclusi i primi due Round Robin di questi Louis Vuitton Pacific Series, ci siamo trovati di fronte ad una serie di regate ad eliminazione diretta nelle quali i Team che non sono stati eliminati nei primi due Round Robin, si sono incontrati per decidere chi dei tanti avrebbe avuto l’accesso nella finale dei Challenger contro Alinghi e poi subito dopo nella finalissima di questi LVPS contro Emirates Team New Zealand.

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SAIL OFF - 1a Regata

La prima regata di questi SAIL OFF è quella che vede in acqua Luna Rossa contro China Team (per così dire, ripescata). Un match che poteva, apparire ed ipotizzare, semplice per gli uomini di Peter Holmberg contro quelli di Ian Williams. Caso volle che questa diventi una regata al cardiopalma: Luna Rossa, penalizzata in prepartenza, mastica bocconi amari per recuperare ed avere l’opportunità di depenalizzarsi. Gli italiani partono comunque bene e recuperano tanto che, nell’ultima poppa, hanno circa 180metri di vantaggio nei confronti dei cinesi. Iniziano le manovre per scontare la penalità, un 360gradi prima di tagliare il traguardo, China Team sembra un treno a tutta velocità, penalità scontata, le barche sono appaiate avendo i cinesi recuperato il proprio gap, Luna Rossa taglia il traguardo al fotofinish con appena un metro di vantaggio e si proietta verso i quarti di finale.

SAIL OFF - 2a Regata

Il secondo incontro della giornata vede due team, Pataugas K-Challenge (anch’essa ripescata) e Team Origin, affrontarsi anch’essi per l’accesso ai quarti di finale. Pataugas K-Challenge parte bene ma deve ripiegare sotto i continui attacchi di Ben Ainslie; un problema tecnico fa improvvisamente aprire la drizza dello Gennaker ai francesi che, anche se recuperano subito, vengono penalizzati. La regata non perde comunque interesse fino a quando gli inglesi non guadagnano, nella seconda bolina, un margine tale da permettergli in tutta calma di andare a vincere questa regata. In questo modo anche gli inglesi sono proiettati verso i quarti.

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Quest’oggi partono i primi quarti di finale in cui i vincitori di ieri (Luna Rossa e Team Origin), affronteranno chi per merito (in particolare, per punteggio) si è direttamente proiettato nei quarti scavalcando i SAIL OFF: BMW Oracle Racing Team e Damiani Italia Challenge. Inoltre attesissima è la semifinale tra i due dei quattro team che l’hanno spuntata sugli altri due nei quarti e la finale dei challenger, nascente dallo scontro diretto tra il vincitore della semifinale e Alinghi, già proiettatosi nella finale dalla fine dei Round Robin (per il punteggio più elevato).

QUARTI DI FINALE - 1a Regata

La prima regata della giornata vede in acqua Luna Rossa e BMW Oracle Racing Team. La partenza è praticamente alla pari ma Russell Coatts guadagna, nella prima bolina, qualche metro. Alla prima boa al vento gli italiani riescono a prendere all’interno gli americani: saranno inflitte tre penalità, due a BMW Oracle Racing Team e una a Luna Rossa. Ora agli americani non resta che guadagnare quanto basta per scontare la penalità e così Russell Coatts spinge al massimo nel primo lato di poppa; a metà lato il vantaggio accumulato è di 110metri, sufficiente per una impeccabile esecuzione della penalità. Gli americani vincono per un nulla e si proiettano in semifinale.

QUARTI DI FINALE - 2a Regata

In questo secondo quarto di finale gli uomini di Francesco Bruni non si concedono distrazioni sugli inglesi, apparsi per niente stanchi dopo la regata di ieri. I ragazzi di Ben Ainslie debbono comunque ripiegare contro Damiani Italia Challenge che chiude, con molta soddisfazione, questo quarto di finale aggiudicandosi anch’essa l’accesso alla semifinale.

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I due team che hanno avuto l’accesso alla semifinale a questo punto sono: BMW Oracle Racing Team e, contro ogni pronostico, Damiani Italia Challenge.

SEMIFINALE: BMW Oracle Racing Team Vs Damiani Italia Challenge

Russell Coutts non può sbagliare, non deve sbagliare, non sbaglierà. Penso sia quello che si sia detto qualche tempo prima della regata: sbagliare e perdere sarebbe significato molto, e poi, la finale dei Challenger contro Alinghi, avrebbe fatto gola a chiunque, tanto più a loro che da mesi intrattengono con gli svizzeri continui casi legali. Sarebbe stato accattivante, e così è stato, poiché gli americani hanno superato Damiani Italia Challenge in un serrato match dove gli italiani hanno dimostrato di non voler mollare: nulla, comunque, a confronto con il match tra Shosholoza e Luna Rossa, che potremmo definire quello più infiammato e spettacolare di tutti questi Louis Vuitton Pacific Series.

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FINALE DEI CHALLENGER, 1a Regata: BMW Oracle Racing Team Vs Alinghi

Buongiorno o buonasera Alinghi, fa lo stesso, l'importante è esserci! Russell Coutts implementa un’ottima partenza contro gli avversari svizzeri, non solo in acqua ma anche in Tribunale. Mantiene la testa nella prima bolina in un valzer di virate dove Alinghi comunque è sempre vicinissimo. La prima poppa è tutta ingaggiata, le barche mantengono la stessa velocità e andatura fino a quando il distacco non aumenta e si riassesta sui 100metri a favore degli americani. Il finale di regata sarà, come solitamente mi piace definire questo tipo di regate, al “cardiopalma”. A pochi metri dal traguardo BMW Oracle Racing Team ha 65metri di vantaggio su Alinghi, pochi ma sufficienti per chiudere la regata in tutta tranquillità. Gli americani si spostano verso sinistra e gli svizzeri verso destra quando succede quello che non deve succedere: ad un certo punto la barca con al timone Russell Coutts pare fermarsi, rallenta vistosamente. Alinghi, non incappato nello stesso salto di vento, sfrutta al massimo la propria velocità e va a vincere per appena 2secondi. Un finale davvero incredibile.

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Vento, vento e vento ancora ha caratterizzato questa tredicesima giornata di regate dei Louis Vuitton Pacific Series. Quest’oggi si disputa il secondo incontro tra BMW Oracle Racing Team ed Alinghi: le regate sulla carta sono tre, ovvero si regata al meglio delle tre regate ma, nel caso in cui Alinghi vincesse la sua seconda regata consecutiva, la terza non si disputerebbe. Nel caso in cui BMW Oracle Racing Team chiudesse vincitore questa seconda regata della finale dei Challenger, si disputerebbe la “bella” tra i due team per decidere chi dei due avrà accesso alla finale dei LVPS.

FINALE DEI CHALLENGER, 2a Regata: BMW Oracle Racing Team Vs Alinghi

Purtroppo nulla da fare per Russell Coutts che soccombe contro un mastodontico Brad Butterworth, in una regata dominata dall’inizio alla fine dal Defender. A questo punto pare ritornare ai tempi della 32a America’s Cup, con l’unico diversivo che in questo caso il “defender” per così dire è Emirates Team New Zealand. Presto sapremo come andrà a finire…

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(Picture from Bymnews.com)

10/02/09

LVPS - Round Robin 2 - Decima giornata di regate: ecco cosa è accaduto...

Si chiude la nostra avventura, ma ritorneremo…non temete!

Come da titolo quest’oggi si chiude la nostra avventura, quella di Shosholoza, e di tutti quelli che fin’ora hanno tifato e sperato che l’intrepido ghepardo sudafricano dimostrasse il suo potenziale nelle splendide acque di Auckland. Si chiude un’avventura amara si, ma si chiude non per nuocere; come infatti si dice non tutti i mali vengono per nuocere e credo, per questo, che si debba analizzare a fondo quale pezzo non abbia funzionato, sostituire e porre rimedio, in vista delle prossime regate di Valencia e non.

Con riguardo alla regata Gavin Brady, esperto skipper neozelandese, ha dominato in prepartenza chiudendo Paolo Cian per conquistare il lato sinistro del campo di regata. Dopo di ciò gli ellenici hanno allungato conquistando, nella prima bolina, 100 metri e 23secondi di margine. Nel lato di poppa Paolo è stato bravo e, spostandosi a sinistra del campo di regata, ha diminuito il gap che alla boa di poppa (le due imbarcazioni hanno scelto boe opposte al cancello di poppa) era di appena 10secondi.

La fisarmonica tra le due barche, creata nella successiva bolina, non ha comunque permesso a Paolo Cian di recuperare quanto sarebbe bastato per vincere la regata. I greci hanno comunque chiuso con un distacco irrisorio: 31secondi.

Nelle altre regate della giornata, quelle della GOLD FLEET, Alinghi ha battuto Luna Rossa rimanendo davanti sin dal termine della prima bolina. In questo modo si assicura il comando della GOLD FLEET e l’accesso diretto alla finale dei challenger mentre per Luna Rossa, ultima in classifica, partiranno i SAIL OFF.

Nella regata tra Damiani Italia Challenge e Team Origin, valida (per gli italiani) per l’accesso diretto ai quarti di finale, la spuntano facile i ragazzi di Francesco Bruni che, a causa di un errore degli inglesi anticipatisi con leggero anticipo sulla linea di partenza, hanno vita facile sul team di Sir Keith Mills che perdono da subito ogni speranza di giocarsela con gli italiani.

Nella regata invece tra BMW Oracle Racing Team ed Emirates Team New Zealand, gli americani si sono imposti in maniera aggressiva e decisa nei confronti dei neozelandesi che niente hanno potuto contro il team di Larry Ellison. Anche per BMW Oracle Racing Team si aprono direttamente i quarti di finale.

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LVPS - Round Robin 2 - Nona giornata di regate: ecco cosa è accaduto...

Prima ed importantissima regata della giornata: derby tutto italiano tra Damiani Italia Challenge e Luna Rossa.

Derby apertissimo tra i due sindacati italiani che si sono incontrati nella prima regata di questo nono giorno dei Louis Vuitton Pacific Series. Un giovanissimo Francesco Bruni contro un veterano della vela, Peter Holmberg, per cogliere l'opportunità di scavalcare i SAIL OFF e si dirigersi dritto dritto ai quarti di finale.

I ragazzi di Damiani Italia Challenge, nonostante qualche salto di vento (a sfavore) ben gestito, sono però riusciti a guadagnare un margine che gli ha consentito di essere in testa per tutta la regata chiudendo con un secco 1 a 0 questo avvincente match.

Nella successiva regata Alinghi se l’è dovuta vedere con gli americani di BMW Oracle Racing Team con al timone un plurivincitore dell’America’s Cup, Russell Coutts. Il duello è sia in acqua che fuori dall’acqua: i continui botta e risposta legali tra i due sindacati hanno alimentato in questi ultimi mesi una diatriba che ha lacerato e allontanato l’entusiasmo dei tifosi e degli sponsor dall’ambito trofeo. Ora però tocca regatare per i Louis Vuitton Pacific Series, in mare, cosa ben diversa rispetto a navigare a terra, tra le aule dei tribunali.

Ed Baird, aggressivo già nel prepartenza, agguanta una vittoria più facile a dirsi che a farsi dopo aver chiuso senza grandi affanni gli americani di Larry Ellison.

Nell’ultima regata di questo GOLD FLEET in programma per questa nona giornata, Team Origin ha battuto Emirates Team New Zealand con un uno-contro-uno molto emozionante ed avvincente tra i due vecchi compagni di squadra: Ben Ainslie al timone inglese e Dean Barker, al timone neozelandese.

Il successo per questa vittoria ha alzato il morale degli inglesi ma non ha gonfiato altrettanto le loro tasche visto che, per la vittoria contro i neozelandesi e come normale che sia, non gli è stato assegnato alcun punto.

Team Shosholoza aspetta impaziente l’incontro per decidere chi tra Greek Challenge e i sudafricani agguanteranno l’ottavo posto in classifica generela. Speriamo bene…

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Shosholoza ai Louis Vuitton Pacific Series: un piccolo book fotografico by Giuliano Luzzatto, direttore di Mainsail...

Ecco a voi un piccolo book fotografico creato per l'occasione da Giuliano Luzzatto, che ha seguito Shosholoza in questa avventura chiamata Louis Vuitton Pacific Series.

Buona visione!










(Picture by Giuliano Luzzatto)

07/02/09

Dichiarazioni di Tommaso Chieffi, tattico di Team Shosholoza

Tommaso Chieffi tattico di Team Shosholoza, al microfono di Rachele Vitello di Yacht & Sail, dice la sua riguardo l’ultima regata da poco svoltasi.


(Video by Zerogradinord.it e Yacht & Sail)

LVPS - Round Robin 2 - Ottava giornata di regate: ecco cosa è accaduto...

Poteva essere una buona occasione…

Poteva essere una buona occasione questa per levarsi una piccola pietra dalla scarpa ma i salti di vento, contrari, hanno deciso l’esito negativo di questa regata con gli ellenici di Greek Challenge che hanno agguantato, in questo modo, la loro prima vittoria in questo Silver Fleet negandosi comunque l’accesso alle fasi successive di questi Louis Vuitton Pacific Series.

In pre-partenza, con brezza di mare a 8 nodi, i greci e i sudafricani si sono diretti verso la linea di partenza entrambi mure a dritta ma gli ellenici di Greek Challenge con al timone Gavin Brady, hanno subito preso un salto di vento favorevole e sono passati in vantaggio superando i sudafricani di Shosholoza.

Alla prima boa di bolina il distacco era di 35secondi e, nonostante il fatto Paolo Cian abbia tentato il tutto per tutto avviando un duello di strambate, ciò non è servito facendo aumentare il divario che a fine regata è stato di 1minuto e 26secondi.

Occorre specificare comunque, proprio come detto poc’anzi, che entrambi i Team sono fuori dalle fasi successive dei LVPS e che si sfideranno la prossima settimana in un uno-contro-uno per agguantare il 9° e il 10° posto in classifica generale.

Nelle altre regate di questa ottava giornata:

GOLD FLEET

BMW Oracle Racing batte Damiani Italia Challenge -26s
Team Origin batte Luna Rossa -4s
Emirates Team New Zealand batte Alinghi (ETNZ vince a tavolino contro Alinghi poichè questi, in considerazione del fatto che una eventuale vittoria contro i kiwi non gli avrebbe dato alcun punto e che una eventuale collisione gli sarebbe costata una penalizzazione in classifica, non si sono presentati nel box di partenza)

SILVER FLEET

Greek Challenge batte Team Shosholoza -1m 26s
China Team batte Pataugas K-Challenge -57s

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(Picture by Paul Todd/Outsideimages.co.nz)

06/02/09

Dichiarazioni di Francesco Mongelli, navigatore di Shosholoza...

Francesco Mongelli navigatore di Team Shosholoza, al microfono di Rachele Vitello di Yacht & Sail, dice la sua riguardo l’ultima regata da poco svoltasi.


(Video by Zerogradinord.it e Yacht & Sail)

LVPS - Round Robin 2 - Settima giornata di regate: ecco cosa è accaduto...

Shosholoza combatte ma i francesi passano.

Giuliano Luzzatto, direttore della rivista MainSail nonché responsabile media del Team per l’Italia, per questo match contro i francesi di Pataugas K-Challenge, ha scritto:

Era una regata da vincere obbligatoriamente per risalire la classifica della Silver Fleet e andare al ripescaggio, quella di oggi contro i francesi di K-Challenge guidati dal giovane talento Sebastien Col.

“Nel prepartenza ha fatto un lavoro migliore del mio” ha dichiarato lo skipper e timoniere di Shosholoza Paolo Cian, “e al colpo di cannone aveva mezza lunghezza di vantaggio”.

Shosholoza ha combattuto strenuamente per tutta la regata, terminando a soli 14 secondi dal vincitore.

Domani si chiude il secondo Round Robin con il match contro Greek Challenge.

Anche nelle parole di Luzzatto è possibile intuire un pò di rammarico, come normale che sia.

Con riguardo invece alle altre sfide della giornata:


GOLD FLEET

Alinghi batte Damiani Italia Challenge -44s
BMW Oracle Racing batte Team Origin (withdrew)
Emirates Team New Zealand batte Luna Rossa -20s

SILVER FLEET

Pataugas K-Challenge batte Team Shosholoza -20s
China Team batte Greek Challenge -2m e 58s

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(Picture by Giuliano Luzzatto)

LVPS - Round Robin 2 - Sesta giornata di regate: ecco cosa è accaduto...

Maledetto Gennaker!

Dopo la stratosferica vittoria su Alinghi, questo contro China Team doveva essere un match vinto per così dire a tavolino, o per meglio dire, in partenza. Purtroppo però quando qualcosa deve andare male va e se qualcosa deve rompersi si rompe senza che tu, inerme, possa fare più di quello che già fai per limitare il danno. Quella di oggi, contro il campione Ian Williams, era una regata che si poteva vincere, che si doveva vincere.

“Non ho ancora capito cosa è accaduto. Superata la boa il Gennaker si è issato una meraviglia ed era chiaro che non vi fosse nessuna lacerazione. Appena gonfio però si è rotto. E’ un mistero ma qualunque cosa abbia provocato quella rottura ha chiuso il nostro match”, ha dichiarato Paolo Cian, skipper e timoniere di Shosholoza.

Il disastro è avvenuto nell’ultimo lato di poppa e, anche se i cinesi di Ian Williams sono rimasti per tutto il match davanti, era ancora possibile una rimonta fino a quel momento.

Il recupero del Gennaker da parte della barca appoggio e il taglio della drizza hanno dato il colpo di grazia a questo match ed hanno facilitato la vittoria ai cinesi di China Team che hanno chiuso con un delta di appena 55secondi.

“Chiaramente non avevamo iniziato bene il match ma eravamo in gara. Purtroppo dopo una interruzione del genere non c’è nulla da fare. Perdere contro China Team è stato per noi molto deludente ed ha ridotto le nostre opportunità. Abbiamo ancora altre due gare a disposizione e per proseguire in questi LVPS dobbiamo entrambe vincerle”, ha dichiarato ancora Cian.

Nelle altre sfide della giornata:

GOLD FLEET

BMW Oracle Racing batte Luna Rossa – 58s
Damiani Italia Challenge batte Emirates Team New Zealand – 14s
Alinghi batte Team Origin - 15s

SILVER FLEET

China Team beat Shosholoza – 55s
Pataugas K-Challenge batte Greek Challenge – 27s

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(Picture by Giuliano Luzzatto)

04/02/09

Due interviste a Paolo Cian e un pezzo di storia del match race con gli ACC: mica male...

Ripropongo tre video inerenti questi Louis Vuitton Pacific Series di Auckland:

il primo (quello più in alto) ripropone l’intervista di Rachele Vitiello di Yacht & Sail a Paolo Cian dopo la stratosferica vittoria con Alinghi;


quello subito sotto riprende le sensazioni a caldo di Paolo Cian dopo l’incontro con Luna Rossa;


il terzo invece è un bellissimo video dall’onboard di Shosholoza ripreso da Giuliano Luzzatto che in modo epico e storico ha immortalato i momenti dell’uno contro uno con il team di Peter Holmberg.


Buona visione!







(Video by Zerogradinord.it, Yacht & Sail, Giuliano Luzzatto)