
Sono state pubblicate anche le regole di stazza della nuova barca che si utilizzerà nel 2009.
Tom Schnackenberg, lavorando con i rappresentanti degli sfidanti tra i quali l'ing.Nicola Sironi, consulente del Team Shosholoza, è riuscito a soddisfare tutti e a pubblicare le nuove regole leggermente in anticipo sui diciotto mesi prima dell'inizio del Round Robin I.
Le nuove regole sono semplicissime, bisogna rispettare pochi parametri: la lunghezza scafo di 90 piedi, il pescaggio massimo di 6.5 m e il peso di 23 tonnellate. Le barche non avranno tangone ma un bompresso di 5-6 m. Il resto è libera scelta, tutto da inventare, tentare, scoprire.
Con una superficie velica superiore del 50% circa a quella delle barche precedenti gli amanti della vela e gli sportivi in generale assisteranno ad uno spettacolo unico mai visto prima.
Il mio nuovo architetto, Alex Simonis, è entusiasta di questa nuova classe, come lo è il mio ex disegnatore capo, ora passato con i tedeschi che lo pagano di più. Ambedue pensano che il cambio di dislocamento da 25 ton proposto inizialmente alle 23 voluto dagli sfidanti, abbia ridotto quasi a zero l'eventuale vantaggio teorico di Alinghi nel caso avessero già iniziato studi e prove in vasca.
Le pensano allo stesso modo anche gli inglesi, gli spagnoli e soprattutto i neozelandesi che proprio sprovveduti non sono.
Non la pensa così Sua Altezza Rossel Coutts, uno dei più grandi velisti di tutti i tempi e progettista navale.
Alessandra Pandarese, l'avvocato di Mascalzone Latino, gli dà una mano contribuendo a generare confusione e alla fine penso che ben pochi abbiano capito cosa sta succedendo.
In un momento in cui la vela ha raggiunto la passima popolarità in termini di sportività e di spettacolo, la si rimpie di avvocati, tribunali, sospetti, interpretazioni, si grida all'imbroglio.
Probabilmente qualcuno non accetta l'umiliante sconfitta subita in regata. Allora invece che rimboccarsi le maniche, vedero dove ha sbagliato e ricominciare, preferisce, siccome ha tanti soldi, cercare di fare una regata a due, magari in catamarano servendosi del Tribunale di New York.
Probabilmente qualcun altro deve giustificare i 20 milioni d'ingaggio ricevuti per essere il nuovo capo del team americano e allora continua a portarla per le lunghe rifiutando il dialogo anche quando noi tutti sfidanti gli abbiamo portato su un piatto d'argento i cambiamenti da lui stesso richiesti.
Nel frattempo noi team piccoli siamo stati fermi per tre mesi senza avere la possibilità di presentare a un probabile sponsor un calendario, la certezza per un evento dove si intende acquistare visibilità pagando delle cifre non indifferenti.
Tutti hanno lo stesso problema e tutti hanno subito lo stesso danno. Grazie signor Ellison, avete fatto già troppi danni.
Noi vogliamo regatare, lasciatecelo fare in pace.
Da: MainSail (Gennaio 2008)