30/04/09

33a America’s Cup: BMW Oracle Racing Team torna in Tribunale, ci mancava solo l’oltraggio alla Corte…

L’incontro dello scorso 23 aprile si è svolto nella normale e infruttifera formalità che un incontro del genere richiede. Subito dopo Alinghi, senza un fondato motivo (a detta di Brad Butterworth, “il diavolo è nei dettagli a cui gli americani non hanno pensato") e tramite un comunicato stampa, ha accettato la sfida su multiscafi lanciata proprio dagli americani nel 2007. La risposta risentita degli americani non si è fatta attendere, sottolineando subito che la data proposta dal defender (maggio 2010) va contro le disposizioni della sentenza della Corte d’Appello di NY che ha fissato, quale periodo massimo per il DOG Match, il febbraio 2010.

La diatriba è sempre più accesa; con la sentenza della Corte d’Appello di New York sembrava che le acque si fossero calmate ma ci siamo sbagliati, la tempesta si era solo placata ma non passata.

Gli americani hanno invocato “l’oltraggio alla Corte” ed ora la stessa ha emesso un ordine di comparizione nei confronti della SNG, per capire come mai il defender non abbia ottemperato a quanto stabilito dalla Corte d’Appello di NY con la sentenza dello scorso 2 aprile.

La reply della SNG e di Alinghi alla nuova azione legale avanzata dal GGYC e da BMW Oracle Racing Team non si è fatta attendere. “BMW Oracle Racing e il suo club, il Golden Gate Yacht Club (GGYC), hanno preferito appellarsi nuovamente alla corte di New York piuttosto che sedersi ad un tavolo, come peraltro erano stati invitati a fare la scorsa settimana, per discutere i termini della 33a America’s Cup. Loro hanno ignorato sia la nostra proposta di aprire la competizione ad altri sfidanti, sia il nostro invito a trovare un consenso comune sui termini della futura America’s Cup”, ha dichiarato il defender.

Sarà vero o non, l’unica certezza è che si è ritornati ad utilizzare l’unico mezzo che questi due team conoscono per comunicare: il Tribunale.

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