01/04/09

33a America’s Cup: il 2 aprile la possibile sentenza della Corte d’Appello di New York…

Più volte abbiamo letto in rete e non solo, e lo abbiamo anche detto, che l’unico modo per contrastare la possibilità che questo evento si trasformi in una discesa verso rapide senza fine, stile rafting, dimenticando che si regata a bordo di barche a vela e non di gommoni o canotti che siano, è quello di attendere l’ardua sentenze della Corte d’Appello di New York e mitigare al più presto gli effetti da essa prodotti.

A modo mio direi: primo punto, prendere di petto la sentenza (a meno che non lo si possa fare per inderogabili predisposizioni della Corte d’Appello); secondo punto, affrontare al più presto gli effetti della stessa (è di oggi la notizia di un prossimo competitors meeting in data 28 Aprile a cui credo si possa arrivare con la maturità giusta per dare risposte plausibili a chi, di dovere, pone domande); terzo punto, incentivare un concordato che possa accontentare i vari challenger e comunicare a gran voce, all’intero popolo della vela, dello sport e dei media, l’avvenuta risoluzione della controversia.

Fatto sta comunque che credevamo fosse, questa del 31 marzo, la volta buona per porre fine a questa diatriba, a questo scontro che ha tanto fatto male e martoriato questo evento. Dobbiamo ricrederci e sperare che domani 2 aprile, nel prossimo incontro della Corte d’Appello di New York, si provveda a risolvere la causa, la numero 25, tra BMW Oracle Racing Team e Alinghi.

Chissà quali sorprese ci riserverà la Corte, presto lo sapremo…

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