
A modo mio direi: primo punto, prendere di petto la sentenza (a meno che non lo si possa fare per inderogabili predisposizioni della Corte d’Appello); secondo punto, affrontare al più presto gli effetti della stessa (è di oggi la notizia di un prossimo competitors meeting in data 28 Aprile a cui credo si possa arrivare con la maturità giusta per dare risposte plausibili a chi, di dovere, pone domande); terzo punto, incentivare un concordato che possa accontentare i vari challenger e comunicare a gran voce, all’intero popolo della vela, dello sport e dei media, l’avvenuta risoluzione della controversia.
Fatto sta comunque che credevamo fosse, questa del 31 marzo, la volta buona per porre fine a questa diatriba, a questo scontro che ha tanto fatto male e martoriato questo evento. Dobbiamo ricrederci e sperare che domani 2 aprile, nel prossimo incontro della Corte d’Appello di New York, si provveda a risolvere la causa, la numero 25, tra BMW Oracle Racing Team e Alinghi.
Chissà quali sorprese ci riserverà la Corte, presto lo sapremo…
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