Abbiamo raggiunto il Comandante Sarno a Durban, Sudafrica, per qualche domanda inerente la 33a America’s Cup da poco conclusa e per conoscere qualche aspettativa per il futuro. Ecco di seguito l’intervista.
D: Comandante Sarno, questa 33a America’s Cup è stata caratterizzata da un predominio indiscusso e senza precedenti del team americano BMW Oracle Racing che, con il suo trimarano, espressione di un concentrato di tecnologia, non ha dato scampo al Defender Alinghi e al suo catamarano, strappando la Coppa dalle mani degli elvetici. Si aspettava che la 33a edizione della Coppa potesse concludersi con questo risultato?
Comandante Salvatore Sarno: Quest’edizione si è conclusa come si doveva concludere: ancora una volta il più grande marinaio di tutti i tempi, Russel Coutts, ha vinto.
Penso senza ombra di dubbio che l’albero alare e tutto il resto sia opera dell’intuizione di Russel. Se non sbaglio la teoria dello spazio tra l’albero e la vela fu sperimentata dai francesi penso alla 30ma edizione ma l’albero venne giù quasi subito e l’esperimento non trovò conferma. Questa volta con il budget a disposizione e con Russel si è potuto andare ben oltre ed il risultato è lì. Sempre con Coutts, Alinghi aveva un vantaggio enorme su tutti gli altri e gli era bastato fare delle piccole migliorie per vivere ancora d’eredità. Il suo catamarano era un semplice catamarano, niente di eccezionale, Peyron e co. non potevano fare meglio. Penso invece che Ellison e Coutts pensavano al mostro da prima della conclusione sella 32ma edizione della Coppa, ecco perché avevano subito presentato il Challenge per una barca 90x 90.
Penso senza ombra di dubbio che l’albero alare e tutto il resto sia opera dell’intuizione di Russel. Se non sbaglio la teoria dello spazio tra l’albero e la vela fu sperimentata dai francesi penso alla 30ma edizione ma l’albero venne giù quasi subito e l’esperimento non trovò conferma. Questa volta con il budget a disposizione e con Russel si è potuto andare ben oltre ed il risultato è lì. Sempre con Coutts, Alinghi aveva un vantaggio enorme su tutti gli altri e gli era bastato fare delle piccole migliorie per vivere ancora d’eredità. Il suo catamarano era un semplice catamarano, niente di eccezionale, Peyron e co. non potevano fare meglio. Penso invece che Ellison e Coutts pensavano al mostro da prima della conclusione sella 32ma edizione della Coppa, ecco perché avevano subito presentato il Challenge per una barca 90x 90.
D: Cosa pensa e cosa si augura che possa nascere dall’organizzazione di BMW Oracle Racing per la prossima edizione dell’evento?
Comandante Salvatore Sarno: La Coppa America è ormai una regata principalmente a match race e tale rimarrà. Oracle sarà tradizionale.
D: Trenta mesi di dispute legali hanno distrutto tanti progetti e tante ambizioni, erette sulla voglia di fare e fare bene, di tanti team che progressivamente hanno abbandonato il circus dell’America’s Cup. Ora questi trenta mesi possono dirsi passati e con essi, si spera, tutte le dispute legali che hanno bloccato l’evento in questi anni. C’è qualcosa che bolle nel calderone del Team Shosholoza e se c’è qualcosa, sarebbe disposto a darci un’anteprima?
Comandante Salvatore Sarno: Shosholoza è rimasta a Valencia aspettando gli eventi. Anche se mi fa paura la sfida mi attrae ancora ma c`è tempo, per il momento vediamo cosa succede.
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